Davanti a 700 persone è andato in scena presso il Teatro Astra di Schio lo spettacolo Pinocchio tratto dal celebre racconto di Carlo Collodi interpretato dal Teatro del Carretto per l’adattamento e regia di Maria Grazia Cipriani. Un lavoro interpretato da un ottimo lavoro di squadra quali Elsa Bossi, Giandomenico Cupaiuolo, Giacomo Pecchia, Giacomo Vezzani, Nicolò Belliti, Jonathan Bertolai, Carlo Gambero e Luana Gramegnadella all’interno di una stanza creata sul palcoscenico formata da tavole in legno nere con finestre seminascoste da dove uscivano facce e oggetti, e al centro di essa scendeva un cappio da impiccagione. Una messa in scena non affatto semplice e a dire il vero grottesca e triste con inaspettati passaggi articolati e difficili anche per gli adulti. Pinocchio che si scontra con la sua personalità difficile e bugiarda dove il burattino si lascia trasportare dalle facili mosse degli antagonisti. Non vi è però traccia fisicamente di un babbo Geppetto, di un Lucignolo o di un Mangiafuoco ma la sensazione quasi virtuale di riconoscere i personaggi nell’insieme molto veloce e a tratti nervosa dello stesso Pinocchio. Vi sono invece magistralmente interpretati il Gatto e la Volpe (che non parlano) e la fatina turchina (non eccessivamente buona), inoltre appaiono personaggi spesso oscurati come il guardiano dell’uva e il condottiero del carro che porta i bambini nel Paese dei balocchi. Il Teatro del Carretto ha prelevato dalla storia, quel senso di violenta verità triste ma soprattutto il riflettere a specchio delle problematiche della società contemporanea come ad esempio il Paese dei balocchi dove non vi è istruzione, obblighi e doveri ma l’esatto contrario ed è la rappresentanza di quel paradiso “virtuale” a cui aspirano i media e tivù dove il “popolo deve” abboccare trasformando poi le persone in asini uguali e stupidi. Il Gatto e la Volpe è l’incoscienza mercantile dei lavori di facili guadagni con poca fatica per scoprire poi l’accattivante realtà nell’interesse altrui. Uno spettacolo quindi che attraverso la favola fa riscoprire la drammatica verità dell’esistenza umana, del progresso che regredisce e del non facile convivere. Un buon successo di critica e molti applausi a degli attori degni davvero di chiamarsi tali in un rapporto non facile con il parallelismo favola – realtà. Uno spettacolo che sicuramente rimane impresso nella memoria.
Schio (VI) – Teatro Astra 13.12.2007
Visto il
al
Del Giglio
di Lucca
(LU)