Pinocchio, l’ultima visionaria produzione del Teatro Del Carretto, nota compagnia toscana nata nei primi anni ottanta del XX secolo, è uno spettacolo che offre più livelli di lettura.
Questa rappresentazione nasce nel segno di un’avventura onirica nella quale convivono due anime, quella della commedia popolare e quella più plateale e commovente che sfiora il melò. Pinocchio - afferma infatti la regista Maria Grazia Cipriani - è una sorta di maschera che ha in sè la commedia e allo stesso tempo la tragedia ed il melodramma.
Del personaggio, in questo frangente, si sottolinea proprio la natura ambiguamente teatrale in azione sullo sfondo di scenari enigmaticamente artificiosi e ingannevoli come, per citarne alcuni, la casa di Geppetto, la ribalta di Mangiafoco e il circo dei ciuchini nel Paese dei Balocchi. Il protagonista agisce all’interno di una scena circolare, creata da Graziano Gregori che cura anche i costumi, con quinte che sono formate da una serie di assi di legno nere che creano una sorta di arena concepita come una gabbia, un recinto, che all’occorrenza diventa un vero e proprio circo nel quale il burattino sarà costretto ad esibirsi.
Da questa gabbia teatrale Pinocchio non può uscire se non alla fine, una volta che si è liberato della maschera, esemplificata dal suo naso. Durante lo svolgersi dello spettacolo poi, incontra anche personaggi crudeli e inquietanti come il Gatto e la Volpe o l’Omino di burro e dopo aver vissuto le peggiori disavventure, sente il bisogno di raccontare quello che è avvenuto.
Ma da questa incredibile serie di esperienze il personaggio creato da Collodi sembra non voler mai imparare, per cui ha bisogno di ripetere a sè stesso e agli altri sempre le stesse cose. Pinocchio è insomma un personaggio senza memoria, al quale l’esperienza non serve, non insegna niente. E tutto questo avviene al cospetto di un padre, metafora di un creatore che esiste solo come bisogno o come senso di colpa, che non appare mai sulla scena se non sotto forma di una vecchia e logora giacca.
Diretto dalla geniale mano di Maria Grazia Cipriani, questo nuovo spettacolo del Teatro Del Carretto si fonda su un lavoro molto intenso e approfondito sugli attori di una straordinaria e affiatata compagnia formata da: Giandomenico Cupaiuolo, Pinocchio, Elsa Bossi, la Fatina, Giacomo Pecchia, Giacomo Vezzani, Nicolò Belliti, Jonathan Bertolai, Carlo Gambaro, Luana Gramegna.
Contribuiscono infine a dare allo spettacolo l’aura da sogno che lo contraddistingue anche i curatissimi suoni del pluripremiato fonico Hubert Westkemper e le luci di Angelo Linzalata.