È il momento di uno dei più grandi classici allo splendente Teatro Smeraldo di Milano: difatti, dal 14 al 19 febbraio va in scena ciò che il pubblico con una metonimia definirebbe il “teatro per eccellenza” ovvero "Romeo e Giulietta".
La tragedia, tra le più famose e rappresentate, è composta William Shakespeare tra il 1594 e il 1596, ambientata nel Cinquecento tra Verona e Mantova ed è considerata probabilmente la storia d’amore più famosa al mondo. Reinterpretata, riadattata e sconvolta dalle numerose messe in scena sin dagli albori della sua storia, la tragicomedia shakespeariana tratta dell’amore di due giovani appartenenti a due diverse famiglie della nobiltà veronese e tra loro rivali: Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti si incontrano e si amano di nascosto, sino alla tragica fine che si rivela così sconvolgente da placare finalmente la rivalità fra le due famiglie.
"Romeo e Giulietta", prodotto dal Teatro Eliseo di Roma, viene questa volta adattato da Fausto Paravidino e Valerio Binasco, per la regia dello stesso Binasco. Il regista rilegge l’opera del drammaturgo inglese, ponendo l’accento su alcuni dettagli che non sempre trovano spazio: ne esce una rappresentazione di circa tre ore, piuttosto originale nell’ambientazione un po’ modernizzata, quasi da fine ‘800, e per l’utilizzo di uno stile ironico e a tratti comico che rende la tragedia più fruibile per il vasto pubblico, smorzando lievemente il carattere grave della trama ad aumentandone la piacevolezza. Sviluppa, inoltre, piuttosto egregiamente alcuni personaggi ritenuti secondari, i quali rivivono così in ruoli di primaria importanza. Inoltre vi è una chiara scelta del messaggio principale da far emergere in questa rilettura: evocare la ricerca di una pace difficile, di una necessità di armonia intelligente e serenità evitando inutili violenze e contrasti socio-culturali. Tutti punti a suo favore che gli hanno valso il Premio Ubu 2011 per la miglior regia.
La produzione, in collaborazione con la Compagnia Gank e la Compagnia Gloriababbi Teatro, sotto la direzione di Valerio Binasco riesce ad avvalersi di un cast di primaria importanza tra i quali spicca il divo cinematografico Riccardo Scamarcio (“La meglio gioventù”, “Romanzo Criminale” e “Manuale d’amore”) che interpreta egregiamente il difficile ruolo di un Romeo fragile e debole. L’attore di origine pugliese soffre sul palco ed esplode con tutta la sua energia per trasmettere quelle emozioni degne di Romeo. Caratteristiche che gli sono valse il Premio Flaiano 2011 per questa interpretazione.
Ottima anche l’interpretazione di Antonio Zavatteri (signor Capuleti) che riesce a trasmettere il cinismo e l’arroganza di un signore che è anche un padre padrone. Buonissima anche la performance di Andrea Di Casa (Mercuzio) che è indispensabile per infondere alla rappresentazione la giusta carica di spregiudicatezza, sfrontatezza e ironia. Impossibile non citare anche Filippo Dini che con la sua energica interpretazione ha guadagnato meritatamente il Premio Le Maschere del Teatro 2011 come miglior attore non protagonista.
Buona la performance di Milvia Marigliano, nel ruolo della balia di Giulietta, dotata di irresistibile comicità. Infine Deniz Ozdogan, ventottenne attrice turca nel difficile ruolo di Giulietta: ragazza dotata di grande presenza scenica, ottima gestualità ed espressività, le si deve senza dubbio attribuire il merito per aver modernizzato Giulietta trasformandola in una creatura più passionale, decisa, di carattere e irresistibile, seppur tuttavia, come da lei stessa affermato, la mancanza nella sua recitazione della musicalità tipica dell’italiano la penalizza ancora in maniera sostanziale.