Un dramma ricco di pathos. È il testo dell’austriaco Schnitzler, al debutto in Italia e ora rappresentato con interpretazioni decise e di carattere, su tutte Stefania Rocca, Franco Castellano e Adriano Braidotti.
È “Scandalo”, in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano dal 7 al 19 febbraio 2017 e diretto da Franco Però. Il dramma fu composto nel 1989 con il titolo di “L’eredità”, ad opera del medico e drammaturgo austriaco Arthur Schnitzler, perfezionatore dell’artificio narrativo del monologo interiore.
La stanza, spaziosa e dalle ampie finestre, è arricchita dagli arredi borghesi di fine ottocento. Franzi e Agens, adolescenti e cugine, scherzano spensierate insieme alle rispettive madri, Betty ed Emma. Irrompe nella stanza anche il giovane Lulu che coinvolge le giovani con un piccolo gioco. Pochi istanti e la leggerezza di casa Losatti è sconvolta: Hugo Losatti è in fin di vita a causa di un incidente e la madre Betty e i fratelli Franzi e Lulu sono disperati. Sopraggiunge anche il padre Adolf, professore di economia e deputato liberale. In punto di morte, Hugo svela il suo amore segreto per Toni, ragazza di bassa estrazione, e per il figlioletto Franz, pretendendo che i due siano accolti in casa Losatti. Lo scandalo è servito! Adolf e Betty accettano la sfida, Toni e Franz superano i primi momenti di sconforto riscoprendosi persino felici insieme ai Losatti, e anche Emma, giovane vedova, supporta la scelta e si avvicina a Toni. Presto l’insofferenza e il disappunto della classe borghese isolano i Losatti, mentre un’altra tragedia è all’orizzonte. Ed è l’ennesima sventura a scatenare la sottile violenza delle convenzioni sociali borghesi di Vienna: persino i Losatti dovranno arrendersi, condannando Toni alla tragedia finale.
Eccellente il ritmo interpretativo con momenti di serenità che si caricano progressivamente di pathos fino a esplodere in vigorose interpretazioni. Su tutti benissimo Stefania Rocca (Emma), provocante e anticonformista. Energica l’interpretazione di Franco Castellano (Adolf), combattuto tra liberismo e conformismo. Applauditissimo Adriano Braidotti (Dottor Schmidt), perfetta incarnazione della società bigotta ed elitaria. Molto apprezzate anche le interpretazioni di Astrid Meloni (Toni) e Lara Kamar (Franziska).