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SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE

6 Personaggi: Boccaccini rinvigorisce Pirandello

6 Personaggi in cerca d’autore
6 Personaggi in cerca d’autore

La creatività del drammaturgo che adatta il testo e una regia attenta alla comprensione del pubblico, non si può che godere del genio pirandelliano. Ciò accade nella versione portata in scena da Claudio Boccaccini.

Pirandello, autore immortale. I suoi testi non perdono mai di vitalità. I suoi drammi non escono dal tempo in cui vengono rappresentati ancora oggi, dopo quasi cento anni dalla loro prima comparsa sulla scena. Se a questo poi si aggiunge la creatività del drammaturgo che adatta il testo e una regia attenta alla comprensione del pubblico, non si può che godere del genio pirandelliano come se questo fosse scoperto oggi per la prima volta. Ciò accade nella versione portata in scena da Claudio Boccaccini.

Il dramma e la sua particolarità (il teatro nel teatro) sono noti: un palco in allestimento per lo spettacolo sul quale sono presenti gli attori mentre provano Il giuoco delle parti. I sei personaggi irrompono e si sostituiscono agli attori, provando a mettere in scena il loro vissuto caotico. L’operazione che Boccaccini compie va oltre le ‘modernità’ pirandelliane, il meta teatro trova infatti una chiave e apre le porte a una interpretazione del testo più contemporanea.
Gli attori assistono in scena alle ‘esibizioni’ dei personaggi, in questo caso cinque con l’apparizione di Madama Pace, la dove nel testo originale viene solamente descritta dall’autore.

Dove finisce la finzione e dove inizia la realtà

Il cast si muove in una scena riempita solamente da un tavolo, poche sedie e un attaccapanni. Il capocomico intento a provare, si trova a dover interrompere le prove con l’apparizione dal fondo di cinque figuri neri, spettrali. I personaggi si presentano con la speranza che finalmente un autore dia loro voce e che possano adempiere a quello per cui sono nati: recitare la loro parte. I personaggi sono tristi, al pari di essere umano al quale viene negata la parola. Ma sono speranzosi, perché sanno che prima o poi qualcuno darà loro la possibilità di manifestare la loro urgenza.

Ben consapevoli del valore che ogni personaggio ha dando esso stesso motivo all’attore per salire sul palco, instillano nel capocomico la curiosità e provano alcune scene, alcuni pezzi della loro vita. Il dramma di ogni personaggio si compie, tra lezioni di teatro, ilarità, tragedia e commozione. I personaggi escono così di scena, lasciando il capocomico alle sue riflessioni, rimanendo impressi nella memoria dello spettatore come risultato della magia teatrale.

Boccaccini ha avuto il privilegio e pregio di mantenere intatti nella rappresentazione, gli intenti di Pirandello. Tutti gli elementi, dalla scomposizione delle strutture drammatiche alla riproduzione dei traumi sono sottolineate ed equilibrate abilmente tra recitazione e disegno luci. Inoltre, ha assemblato un cast preparato, che regala in quasi due ore di spettacolo il soffio vitale del personaggio che interpreta.

Bravi quindi Felice Della Corte, Silvia Brogi, Gino Auriuso, Francesca Innocenti, Gioele Rotini, Marco Lupi, Titti Cerrone, Luca Vergoni, Andrea Meloni, Jessica Agnoli, Fabio Orlandi. Una menzione speciale a Felice Della Corte (Il Padre) per la lezione di stile scenico, a Francesca Innocenti (La Figliastra) per aver dimostrato di essere un animale da palcoscenico, sostenendo in modo convincente i colleghi mestieranti di lunga data. Inoltre cito Gino Ariuso (Il Capocomico) e Titti Cerrone (l’attrice) per la spontaneità e verità che hanno dato al personaggio.

Visto il 26-02-2020
al Nino Manfredi di Ostia (RM)