Slava è un clown russo che ha iniziato a lavorare negli anni Settanta, a Leningrado, quando decise di dedicare la sua vita e il suo talento alla riscoperta e valorizzazione dell'arte della clownerie, mentre era studente di ingegneria. Lo spettacolo è mirabolante: un insieme di colori sgargianti, musiche, bolle di sapone, morbide ragnatele di zucchero, palloni colorati e coriandoli di neve, coinvolgono tutto e tutti. Un movimento continuo, evoluzione di idee, innovazioni ed invenzioni per un’arte poetica e raffinata che si basa sul movimento, i giochi, la fantasia e si muove tra commedia e tragedia, assurdità e spontaneità, senza dimenticare mai l’interazione con il pubblico.
Il romanticismo si unisca all’allegria, la malinconia scompare a lascia spazio al sorriso. Tutte le critiche positive che sono state scritte -e lo saranno in futuro- sono motivate.
L’ispirazione di Slava ha uno scopo ben preciso: traghettare il clown teatrale nel XXI secolo continuando ad incantare le famiglie di tutto il mondo. Lo stesso artista ha definito il suo come un “teatro rituale magico e festoso” La fusione tra teatro visivo e clownerie è influenzata da artisti come Charlie Chaplin, Marcel Marceau ed Engibarov.
Bello, indimenticabile, gioioso. “Slava’s snowshow” merita di essere visto e rivisto per tornare bambini e riscoprire il sorriso vero, le risate genuine, lo stupore fanciullesco.