Si apre il sipario argento e l’Unità d’Italia è ancora da farsi: la moglie di Garibaldi in punto di morte riceve la promessa dalla moglie di Cavour che l’Italia sarà fatta! Infine la scena si sposta dietro le quinte, e le due attrici si confessano l’un l’atra nei camerini, truccandosi per la scena successiva: “questo spettacolo è una schifezza, non si può recitare!”
E non è altro che una piccola parte dell’ironia di cui è carico questo spettacolo, “Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista”, in scena dal 11 al 30 ottobre 2011 al Teatro Manzoni di Milano, il quale è costruito sullo sfogo di due attrici costrette a recitare in una pièce sull’Unità d’Italia di basso livello e che, tra una scena e l’altra, non perdono occasione per punzecchiarsi, schernendo le rispettive origini e le diverse idee.
La rappresentazione passa in rassegna duecento anni di storia, iniziando ai giorni nostri con le attrici che celebrano il 150° dell’Unità narrando le gesta del 1861 e infine, nella seconda parte, spostandosi nel 2061 e offrendo così uno squarcio futuribile di una temuta Italia, o meglio, ciò che ne rimarrebbe. Il tutto attraverso una sequela di luoghi comuni, battute pungenti e divertentissime rivisitazioni canore.
Veronica Pivetti, doppiatrice e nota attrice (“Viaggi di nozze”, “Provaci ancora prof.”), dopo aver condotto “Fratelli e sorelle d’Italia” su La7, darà voce a Veronica la Milanese, mentre la parte di Isa la Napoletana è affidata a Isa Danieli, che lavorò nella compagnia teatrale di Eduardo De Filippo, artista televisiva (tra gli altri “Io speriamo che me la cavo” e la serie “Capri”), oltre che vincitrice di diversi premi come migliore attrice teatrale (Premio Ubu 2001 “Filumena Marturano” e Premio Gassman 2006 per “La visita della vecchia signora” e “Ferdinando”).
Infine parte fondamentale dell’avanspettacolo scritto da Roberto Buffagni e diretto da Cristina Pezzoli è costituita dall’accompagnamento musicale del sapiente maestro Alessandro Nidi, sempre presente sulla scena con altri due musicisti, che celebrano il nostro Paese per una delle sue maggiori qualità, ovvero la canzone, vista come unificatrice: dai riadattamenti di “Nostalgia de Milan”, “'O surdato 'nnamurato”, “O mia bèla Madunina”, “Luci a S. Siro”, fino ad arrivare a una versione milanese della notissima “Napul’ è” di Pino Daniele e ad una napoletana di “Vincenzina” di Enzo Jannacci.
Pregevoli poi le performance canore di entrambe le attrici sull’ottimo accompagnamento musicale, piacevole la tragicomicità napoletana della Danieli ed essenziale la grinta e la comicità della Pivetti, tutte caratteristiche che celebrano qualitativamente il centocinquantesimo del nostro Paese.