Il Teatro dei Gordi, giovane formazione milanese, porta in scena Sulla morte senza esagerare, uno spettacolo dal registro comico e dagli esiti tragici e grotteschi, giocati sull'artificio dell'uso della maschera, attraverso la plastica dei corpi e il dipanarsi di una serie di situazioni surreali e profondamente umane.
In scena una panchina al centro ed un lampione mal funzionante; in proscenio la morte ci scruta, ben vestita, distinta, intenta ad intraprendere una tipica giornata di “lavoro”. Ed ecco giungere il primo deceduto della giornata, un uomo con una lunga corda appesa al collo, cianotico in volto per lo strozzamento del cappio, reca un biglietto con sé; la morte lo legge ed il malcapitato viene rispedito nel regno dei vivi.
Questa è una delle molte situazioni, gags e relazioni immaginifiche che l'originale gruppo milanese mette in scena, strappandoci un sorriso, a volte un momento di tenerezza, altre grasse risate.
Una drammaturgia varia, intensa, profonda e mai banale racconta il duro mestiere della mietitrice con maschere stupende di Ilaria Ariemme, musiche divertenti, usate spesso come puro elemento scenico e una semplicità e naturalezza rappresentativa che immergono lo spettatore nella dimensione onirica dello spettacolo, godibilissimo e lesto, nonostante non venga detta neppure una parola. Ogni tanto qualche frase dalla produzione poetica della poetessa Wisława Szymborska compare videoproiettata sul fondale ed impreziosisce le dinamiche in scena.
Nel complesso una produzione ricca di spunti di riflessione, ironica e intima, universale, che spazia da momenti comici a emozioni tragiche, sempre senza esagerare.