A distanza di 18 anni dal suo debutto, avvenuto al Covent Garden nel 2004, The Tempest di Thomas Adès è stata rappresentata per la prima volta in Italia sul palcoscenico del Teatro alla Scala di Milano.
Dal testo di William Shakespeare
L’opera si basa sull’omonimo dramma di Shakespeare, da cui la drammaturga Meredith Oakes ha tratto un libretto che, pur ridimensionandone la componente filosofica, ne rispetta gli snodi principali, focalizzando l’attenzione sulla figura di Prospero e sui concetti di vendetta e perdono nei confronti del fratello che l’ha spodestato.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
Sul testo in versi Adès ha costruito una partitura ricca di dissonanze e cromatismi, in cui i molti contrasti vengono esaltati da una ricca tavolozza timbrica. Il risultato è una musica tesa, drammatica, che si rifà allo stile dello sprachegesang, in cui non mancano però alcuni momenti lirici, legati soprattutto alle figure di Miranda e Ferdinando ed altri grotteschi che vedono protagonisti i marinai Trinculo e Stefano.
Il Teatro alla Scala come Isola di Prospero
Lo spettacolo, prodotto dalla Wiener Staatsoper in collaborazione con L’Opéra de Québec e Metropolitan Opera di New York, è firmato dal regista canadese Robert Lepage - affiancato da Jasmine Catudal (scene) e Kym Barrett (costumi) - che trasforma l’isola di Prospero in un palcoscenico teatrale mutando le sue arti magiche nella magia del teatro, fatta di trucchi e di illusioni.
Essendo prospero il Duca di Milano il teatro in questione non può che essere la Scala, che viene fedelmente riprodotta sulla scena, creando in questo caso un effetto straniante di teatro a 360 gradi che sicuramente sarà mancato repliche viennesi e americane.
Una regia di grande efficacia, ricca di trovate in cui semplici effetti scenici appartenenti a quell’artigianato che ha reso famoso il teatro italiano nel mondo -l’inizio ad esempio ricorda molto la Tempesta realizzata negli anni ’80 da Giorgio Strehler- creando soluzioni di grande impatto visivo.
Un’ottima esecuzione diretta dallo stesso compositore
Pregevole anche l’aspetto musicale, che ha visto sul podio lo stesso Adès alla testa dell’Orchestra e del Coro del Teatro alla Scala entrambi protagonisti di una prova eccellente.
Assolutamente in parte il cast, del quale peraltro facevano parte alcuni interpreti della videoregistrazione effettuata a New York nel 2012, su cui spiccava l’Ariel di Audrey Luna, impeccabile nelle impervie agilità e carismatica interprete sulla scena. Leigh Melrose ha dato voce e corpo ad un Prospero autorevole ed incisivo, cui ha fatto da contraltare la romantica Miranda di Isabel Leonard.
Rimarchevoli anche le prove di Josh Lovell (Ferdinando) Robert Murray (Antonio) e Toby Spence (Re di Napoli), mentre risulta più difficile giudicare la prova di Frédéric Antoun che nella replica cui ci riferiamo, nonostante fosse affetto da un’indisposizione che ne ha compromesso la resa vocale, ha generosamente accettato di sostenere il ruolo di Calibano.
Al termine un teatro esaurito, circostanza non proprio usuale per un titolo contemporaneo, ha accolto gli interpreti con applausi convinti e ripetute chiamate a palcoscenico.