STM Live e Fondazione Teatro Coccia portano in scena la prima versione italiana di tick, tick… BOOM!, musical di Jonathan Larson, lo stesso autore di Rent. Lo show ha richiamato l’attenzione del grande pubblico, grazie alla recente versione cinematografica, diretta da Lin-Manuel Miranda e interpretata da Andrew Garfield, premiato ai Golden Globes 2022 come miglior attore protagonista.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
La versione italiana “allargata”
Rock-musical con evidenti tratti autobiografici, tick, tick… BOOM! , racconta la vita di un giovane compositore che tenta di far produrre un proprio musical a Broadway nel 1990. L’edizione italiana, con la regia di Massimiliano Perticari e Marco Iacomelli, ha eccezionalmente ottenuto dai licenziatari americani l’autorizzazione a riorchestrare la partitura con l’aggiunta di un quartetto d’archi (con la supervisione musicale e le orchestrazioni aggiunte di Simone Manfredini) e ad allargare il cast da tre a sette interpreti.
Per il ruolo di Jon, il protagonista alla soglia dei 30 anni, è stato scelto Nicolò Bertonelli, reduce dal successo della serie televisiva Braccialetti rossi. Pur interpretando un ruolo che non corrisponde alla sua età anagrafica (23 anni), il protagonista appare subito credibile, se non altro per la sua capacità quasi immediata di empatia con il pubblico, grazie a un consapevole uso dello sguardo, sornione e accattivante.
Il giovane si rivela un talento nel canto e (finalmente!) nella recitazione, oltre a sentirsi a proprio agio seduto a suonare il pianoforte (alternandosi con il direttore musicale Walter Calafiore) e tenendo in mano per gran parte dello spettacolo un microfono per raccontare al pubblico gli eventi.
Giovani talenti raccontano temi sociali
Il resto del cast, formato da giovani talenti, danno il meglio di sé soprattutto nei duetti con il protagonista: Matteo Volpotti (Michael) nel brano No More, e Federica Maria Stomati in Therapy, con una divertente seduta di analisi di coppia. Notevole la performance di Elena Sisti (Karessa) nel duetto Sugar e in Come to Your Senses.
Regia e ambientazione (un loft newyorkese essenziale e intimo) esaltano in scena la lungimiranza artistica dell’autore americano, anticipando, soprattutto a livello musicale, i temi sociali affrontati successivamente in Rent (multiculturalismo, tossicodipendenza, omotransfobia, emarginazione in una grande metropoli); temi che emergono con forza anche nelle liriche italiane, firmate da Andrea Ascari.
Il dinamico disegno luci di Valerio Tiberi e le coreografie, semplici e dirette, concepite da Daniela Gorella e Ilaria Suss, mostrano allo spettatore quel realismo che rappresenta la cifra stilistica innovativa di Jonathan Larson. evidente anche nel finale carico di speranza, Louder Than Words
Il carattere innovativo della modalità stand-up comedy risulta a tratti stridente con le atmosfere rock del racconto musicale, che comunque scorre per 90 minuti, tra momenti di profonda riflessione e trascinante energia.