Avvincente, ricco di suspense e stimolante: il testo originale della Christie, tradotto da Edoardo Erba è adattato d’attore-regista Stefano Messina che ha scelto in maniera vincente di attenersi ad uno stile classico, ricreando un piacevole clima inglese da dopoguerra. La recensione dello spettacolo.
“Non è proprio un dramma, non è proprio uno spettacolo dell’orrore, non è proprio una commedia brillante, ma ha qualcosa di tutte e tre e così accontenta la gente dai gusti più disparati” così Agatha Christie provava a spiegare il successo dell’adattamento teatrale di una delle sue opere, “Mousetrap”, ovvero Trappola per topi.
La pièce teatrale, rappresentata per la prima volta il 25 novembre 1952 nel West End di Londra è rimasta in scena ininterrottamente per oltre mezzo secolo, di cui gli ultimi 34 anni al St. Martin Theatre di Londra con la stessa scenografia originale, entrando così nel Guinness Book of Records. Tradotta in 24 lingue e rappresentata in 45 Paesi diversi, in Italia viene rappresentata dalla Compagnia Attori e Tecnici, grande specialista nel teatro umoristico inglese (“Rumori fuori scena”, uno dei più grandi successi).
Trappola per topi è una pièce ambientata negli Anni ’50: a circa mezzora d’auto da Londra Mollie (Claudia Crisafio) e Giles Ralston (Stefano Messina), due giovani albergatori, inaugurano la loro locanda Monkswell proprio in un week end in cui una bufera di neve isola la loro casa. Allo stesso tempo Scotland Yard dirama l’identikit di un assassino che ha appena commesso un delitto a Londra e potrebbe uccidere ancora.
Con qualche difficoltà dovuta alla neve tutte le prenotazioni vengono soddisfatte, così uno dopo l’altro arriveranno Christopher Wren (Carlo Lizzani), la signora Boyle (Annalisa Di Nola), il maggiore Metcalf (Roberto Della Casa) e la signorina Casewell (Elisa Di Eusanio), oltre che a due ospiti inattesi: il signor Parravicini (Stefano Altieri) e il sergente Trotter (Massimiliano Franciosa). Proprio la notizia dell’arrivo di quest’ultimo getterà lo scompiglio fra gli eccentrici ospiti, che seppur non conoscendosi, sembrano però tutti legati in qualche misura ad un fatto di sangue avvenuto molti anni prima. Finendo così per rimanere tutti isolati nella stessa casa, mentre uno spietato assassino cerca vendetta.
Avvincente, ricco di suspense e stimolante: il testo originale della Christie, tradotto da Edoardo Erba è adattato d’attore-regista Stefano Messina che ha scelto in maniera vincente di attenersi ad uno stile classico, ricreando un piacevole clima inglese da dopoguerra. È costantemente presente poi un filo conduttore ironico che rende lo spettacolo vivace e trasversale. Buona anche la resa della parte non recitata, ovvero quella descrittiva e sensoriale.
Tra le buone performances di tutti gli attori si distingue l’ottima interpretazione di Altieri la quale è fondamentale per aggiungere un alone di mistero e di comicità alla rappresentazione. La Crisafio, Premio come miglior attrice emergente nel 2005, e la Di Eusanio (“Come tu mi vuoi” e serie tv “Tutti per Bruno”), risultano perfette nei rispettivi ruoli. Infine piacevole cammeo di Roberto Della Casa, nei panni del maggiore, che molti ricorderanno, tra gli altri, per i ruoli ne “Il commissario Lo Gatto” e nella serie “College”.
Infine, ciliegina sulla torta di uno spettacolo imperdibile, una scenografia accuratissima perfezionata da Alessandro Chiti che riproduce una perfetta dimora antica.