Se lo conosci, lo associ subito a due cose: MasterChef, dov'è giudice a volte tenero a volte spietato e il Ricci, ristorante milanese-chic di cui è socio insieme alla copertinatissima Belen.
Chi non lo conoscesse, invece, sappia che Joe Bastianich è uno dei più famosi imprenditori della ristorazione, la cui famiglia ha fatto una vera fortuna negli Stati Uniti.
Paraculo o multi-task?
Cosa ci fa a teatro, quindi? Il paraculo, direbbero i detrattori. Si mette in gioco, risponderebbe l'altra fronda. La verità sta nel mezzo - ed è proprio la verità il tema portante dello spettacolo: tra infanzia Italia-USA, musica e vino, Joe ci racconta le sue passioni.
L'idea c'è, ma necessita di un po' di rodaggio. Joe non è un attore (e si vede), l'italiano zoppica (ma è il suo bello, tra "andiamo a giardinare" e "prendere un permissione") e i tempi ogni tanto si inceppano. Tuttavia, gli aneddoti che racconta sono ricchi di particolari: l'amatissima nonna e il finto dolcevita, l'antagonista mai perdonata e il problema del binomio ristorante-amici scrocconi.
Il vino che riconcilia
Poi c'è lui. Il vino vero, quello delle cantina Bastianich, dei suoi vigneti in Friuli. Si entra, si ritirano calice e portacalice (rigorosamente brandizzati Bastianich) e ci si siede, iniziando a degustare bollicine. Poi, mentre Joe racconta e canta, i sommelier passano sinuosi in sala, mescendo altri tre vini, di cui il rosso in chiusura ti riconcilia con tutto, anche con uno spettacolo non proprio esemplare. Il risultato è che il pubblico sbevazza allegramente e Joe si fa (un'ottima) pubblicità.
Paraculo o multi-task?
Cosa ci fa a teatro, quindi? Il paraculo, direbbero i detrattori. Si mette in gioco, risponderebbe l'altra fronda. La verità sta nel mezzo - ed è proprio la verità il tema portante dello spettacolo: tra infanzia Italia-USA, musica e vino, Joe ci racconta le sue passioni.
L'idea c'è, ma necessita di un po' di rodaggio. Joe non è un attore (e si vede), l'italiano zoppica (ma è il suo bello, tra "andiamo a giardinare" e "prendere un permissione") e i tempi ogni tanto si inceppano. Tuttavia, gli aneddoti che racconta sono ricchi di particolari: l'amatissima nonna e il finto dolcevita, l'antagonista mai perdonata e il problema del binomio ristorante-amici scrocconi.
Il vino che riconcilia
Poi c'è lui. Il vino vero, quello delle cantina Bastianich, dei suoi vigneti in Friuli. Si entra, si ritirano calice e portacalice (rigorosamente brandizzati Bastianich) e ci si siede, iniziando a degustare bollicine. Poi, mentre Joe racconta e canta, i sommelier passano sinuosi in sala, mescendo altri tre vini, di cui il rosso in chiusura ti riconcilia con tutto, anche con uno spettacolo non proprio esemplare. Il risultato è che il pubblico sbevazza allegramente e Joe si fa (un'ottima) pubblicità.
La voce della verità
Ed ecco, di nuovo, il tema del vero: qui la vera sorpresa è che Joe canta benissimo. Certo, prima deve trovare la posizione con la chitarra, appoggiare il calice di vino che tracanna voluttuoso e soddisfatto e deve smettere di litigare con l'asta del microfono, ma in definitiva l'effetto è suggestivo. Scritte da lui, alcune in inglese e altre in italiano, le canzoni richiamano ballad calde e orecchiabili, che ti spingono a scovarle su YouTube o a sperare in un vecchio, caro CD.
Tirando la riga, si tratta di piccolo show fatto col cuore, dal format ripetibile, come le ricette (va infatti in scena ogni lunedì, fino a luglio inoltrato).
Un suggerimento: andateci a stomaco pieno. Il vino merita, ma da solo "picchia". O vuoi che muoro?
Visto il
29-05-2017
al
Franco Parenti - Foyer
di Milano
(MI)