Che sia perché l’hanno conosciuta e vissuta, che sia perché gli artisti sono profeti nella patria della loro ispirazione, Iaia Forte e la musicista Diana Tejera hanno preso l’intimo della poetessa Patrizia Cavalli e l’hanno regalato, in modo originale e folle, a un pubblico bisognoso di versi.
Questo è l’epilogo dello spettacolo Vita Meravigliosa; già solo il titolo (suggerito dall’ultima raccolta di poesie prima di venire a mancare) dà la cornice perfetta al quadro scenico del duo che nel recital disegna il quotidiano e il visionario della Cavalli.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
Una porta sull’infinito
Un telo da retroproiezione, un leggio, una chitarra e uno sgabello: questo serve per raccontare un poeta. Manca solo il disordine tipico di chi la vita la vive ma, di fondo, esiste solo nella poesia. Si scopre allora che il telo serve per entrare nella casa della poetessa, per vivere insieme a lei e le artiste sul palco il nucleo delle sue creazioni.
Iaia Forte si muove tra i versi e la prosa, a volte danzando, a volte interroga e si interroga, altre volte ascolta assorta, rendendo alla perfezione il caos creativo della poetessa. Il viaggio è accompagnato dai versi musicati da Diana Tejera, melodie a volte distorte in suoni striduli proprio a sottolineare l’impossibilità di ingabbiare i versi in armonie preconfezionate.
Così come l’allestimento scenico, anche le luci non hanno necessità di un disegno complesso: quel tanto che basta, l’intensità la regala già l’esibizione.
Cavalli: la fusione tra misticismo e tecnica
Patrizia Cavalli si caratterizza per la sua complessità poetica, che vede l’influenza degli studi classici fondersi con il lessico contemporaneo. Questo tratto artistico, a sua volta, si incontra con la contemplazione di un disegno divino poco comprensibile all’umano fuso alla realtà nella quale si muove la carne. Per questo motivo, realizzare uno spettacolo che sia specchio biografico sincero è da folli; come diceva Nietzsche “C’è sempre un grano di pazzia nell’amore, così come c’è sempre un grano di logica nella pazzia.” Per fortuna! Una fortuna che Iaia Forte e Diana Tejera hanno colto e ne hanno realizzato una chicca teatrale grazie alla loro bravura.
Credo però che l’omaggio più grande sia stato ricordarla con leggerezza, quella di cui la poetessa a volte si è privata per mettersi al servizio delle parole. Ci hanno pensato Iaia e Diana alla fine dello spettacolo, improvvisando una danza liberatoria direttamente con la Cavalli proiettata dietro di loro, intenta a ballare nel suo salotto di casa.
Le dicevano che le sue poesie non avrebbero cambiato il mondo: in qualunque posto sia, scoprirà che alla fine le sue poesie un pezzo di mondo invece, lo hanno cambiato.