“È uno spettacolo in cui si ride e si piange”. Così Anna Galiena, intervistata nella puntata di Verissimo di sabato 20 novembre, descrive efficacemente “Voglia di Tenerezza”, pièce teatrale che la vede protagonista dal 9 al 28 novembre al Teatro Manzoni di Milano.
Trasposizione teatrale del romanzo del 1975 di Larry McMurtry, Terms of endearment, dal quale è stato tratto anche l’omonimo film diretto da James L. Brooks nel 1983 (con Shirley McLaine, Debra Winger e Jack Nicholson che conquistò cinque Oscar e quattro Golden Globe!), è diretta da Gino Zampieri con l’adattamento di Dan Gordon, mentre i protagonisti sono Anna Galiena (Aurora Greenway), Karin Proia (Emma Greenway Horton) e Fabio Sartor (Garret Breedlove).
Nello spettacolo commedia e dramma convivono: Il dualismo fra Aurora, una vedova elegante, possessiva, esuberante e avara, e la figlia, Emma, più spensierata, innamorata e leggera crea una situazione di leggerezza e comicità che segue lo sviluppo della trama. Emma sposerà “Flap” Horton, considerato da Aurora una mediocre nullità. Le prime vicende di casa Horton e quelle di Garret, un ex astronauta divenuto un irriverente ubriacone donnaiolo, manterranno l’allegria fino all’inizio del secondo atto. Sarà a questo punto che la comicità lascerà spazio alla serietà del dramma: un improvviso colpo di scena appianerà i contrasti (tra Aurora e Emma) e i tradimenti (di Flap prima e di Emma poi) portando il pubblico a vivere un alto momento di tristezza sino quasi alla commozione.
Oltre all’indubbia qualità del romanzo originario il successo di questa pièce, che dopo dieci giorni di rappresentazione sfiora ancora il tutto esaurito, è da attribuire senza dubbio anche alla bravura degli attori: la Galiena, che debuttò a New York nel 1978 nella parte di Giulietta in “Romeo e Giulietta” e che collezionò poi una serie di premi calcando i palcoscenici teatrali e cinematografici prima francesi e poi italiani, si immedesima perfettamente in Aurora, nelle mille sfaccettature complesse del suo carattere e nella sua voglia di tenerezza; la Proia, che debuttò al Teatro Greco di Taormina con la tragedia di Arthur Miller in “Uno sguardo dal ponte” al fianco di Michele Placido e proseguì la sua carriera divisa fra televisione, teatro e qualche spot (tra cui il tormentone “Antò, fa caldo!”) mostra la forza e la solarità del suo carattere interpretando piacevolmente Emma, specie nella parte iniziale dove si esprime al meglio; Fabio Sartor, noto attore cinematografico con partecipazioni in oltre quaranta film, lascia emergere alla perfezione il divertentissimo carattere del suo personaggio, fino a riuscire sublimemente nell’interpretare Garret mentre descrive le sue vere emozioni nel viaggiare nello spazio.
Ottimo anche il gioco di luci e di audio che, simulando telefonate fra Aurora e Emma, rappresenta lo scorrere veloce del tempo oltre.