“Stare arragato” dal dialetto barese: essere in collera, aver litigato con qualcuno. Dal latino rogare (litigioso) o da rabies (arrabbiato).
L’Arrago è la storia di una banda di amici, o gang di bulli -che dir si voglia– figli di una violenza che si portano dentro e specchio di una società che crede di poterli curare senza mai davvero ascoltarli. L’eco lontana di Arancia Meccanica, il capolavoro oscuro e magnetico di Anthony Burgess, si intreccia ai racconti crudi e viscerali di una Bari contemporanea, dove le strade narrano episodi di rabbia e solitudine, simili a quelli che popolano le cronache tragiche di ogni città. Questo spettacolo è un viaggio attraverso i miti e le ferite della gioventù, un’immersione nelle storie che popolano i vicoli di una città qualsiasi, specchio delle molte altre che potrebbero far da sfondo a una ribellione senza voce.
Al centro di questa indagine teatrale lo sguardo di un ragazzo di 18 anni, un ponte fragile tra il mondo adolescenziale e quello adulto, incapaci di dialogare e proprio per questo così vicini nell’incomprensione. Attraverso le pratiche del teatro, saccheggeremo aneddoti e memorie per ridare vita a miti e episodi del nostro tempo, nella speranza di riattivare un dialogo spezzato e forse, finalmente, ascoltare.