“Casina” è una delle commedie più riuscite di Tito Maccio Plauto, che da sempre diverte ed incuriosisce il pubblico e che nel tempo, è divenuta modello d’imitazione. Si pensi al Don Pasquale di Donizetti che fa dire alla bella Norina: “Ben è scemo di cervello chi s’ammoglia in vecchia età, va a cercar col campanello noie e doglie in quantità!”. La modernità dell’intreccio ci ha spinto a cercare in questo allestimento una lettura che fin d’ora non era mai stata fatta e pur rispettando al massimo il testo ed il tessuto teatrale plautino, l’attenzione è stata modernamente spostata sul ruolo della donna. Così Cleostrata, la moglie di Lisidamo, diviene figura centrale quanto quella del marito. Il racconto della avventure per riprendersi il suo uomo, che ha perso la testa per la giovane schiava Càsina, assume così un valore più intenso e simbolico: l’ottica della lettura risulta rovesciata, mettendo a fuoco la peculiarità dell'universo femminile.
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Regia:
Silvio Giordani
Autore:
Tito Maccio Plauto