Un padre e la figlia, immigrati clandestini, sono nascosti in un anonimo appartamento alla periferia di una grande città europea, nell’attesa di sconosciuti che dovrebbero portare loro dei falsi documenti e una nuova vita. Rintanato in casa, il padre trascorre le sue giornate nella paura. Non solo quella di essere scoperto, ma anche quella di un futuro incerto, del disfacimento della propria identità in una cultura straniera, che lo rifiuta. Lo sradicamento culturale mette in discussione i ruoli, facendo sbilanciare violentemente gli equilibri famigliari. E si tratta di una lotta che non prevede vincitori e vinti. Potrebbe essere semplicemente una storia di quotidiano amore e dolore clandestino nella fortezza Europa, ma il linguaggio asciutto, duro, specchio tagliente di una realtà sofferta, preserva il testo dalla cronaca e lo illumina di una forte teatralità.
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