L’Accademia dei Folli si confronta con Steven Berkoff portando in scena “Kvetch”, termine che deriva dall’ebraico e che significa piagnisteo. «Una commedia graffiante e comica - scrive la Compagnia -, una farsa tragica, un affresco amaro di varia umanità, inquietante ed allo stesso tempo tenero. Poetico, triviale, urticante. Un viaggio affatto consolatorio nell’animo umano…
Berkoff mette in scena cinque personaggi, fra loro legati; un vero e proprio campionario di desideri inconfessabili… E li fa parlare, parlare, parlare. Ma le loro parole non vanno quasi mai d’accordo con i loro pensieri che, come in un flusso di coscienza, ci vengono sbattuti senza riguardo in faccia».
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