Sul palco un unico luogo apparentemente realistico, con alcuni elementi stranianti, rappresentazione simbolica dell’inconscio di Zeno o del suo goffo sforzo di controllarlo.
Lo spettacolo ideato da Stefano Cordella e scritto a quattro mani con Dario Merlini si apre seguendo l’incipit del romanzo: lo psicanalista ha assegnato al suo paziente il compito di scrivere un diario, un'autobiografia che ripercorra i punti critici della sua vita, per provare a comprendere l’origine della sua malattia. In scena l’estenuante e tragicomico confronto tra i due: da una parte il senso di rivalsa di un uomo che prova a mettere in luce gli aspetti più edificanti per non ammettere di aver forse fallito, dall’altra la spietata ricerca di una verità che si insinua nelle pieghe più intime e nascoste della coscienza. La seduta di analisi si trasforma così in una sorta di auto processo.
Gli altri personaggi – il padre, la moglie, il socio, l’amante – appaiono come proiezioni violentemente reali al servizio della ricostruzione di Zeno, per diventare a loro volta pedine dell’inconscio nelle mani del suo psicanalista.
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Produzione:
Teatro Metastasio di Prato, Teatro Stabile del Veneto, LAC - Lugano arte e cultura, Òyes
Regia:
Stefano Cordella, Noemi Radice
Scenografo:
Stefano Zullo
Costumista:
Stefano Zullo
Protagonista:
Livia Castiglioni, Daniele Crasti, Francesca Gemma, Francesco Meola, Dario Merlini, Fabio Zulli
Autore:
Italo Svevo
Durata:
90 minuti
Numera atti:
2
Anno di produzione:
2022