Nel romanzo Maternità la scrittrice canadese Sheila Heti si chiede se vuole o meno un figlio: ha quasi quarant’anni e, dunque, poco tempo per decidersi. Chiara Lagani, drammaturga e interprete, e Luigi De Angelis, regista, portano in scena quel testo facendone un’occasione di riflessione non soltanto sulla scelta di avere o non avere figli ma anche sulla costruzione di uno spettacolo. Lagani, infatti, non offre agli spettatori un monologo bensì instaura con loro, dotati di telecomando, un vero e proprio faccia a faccia: rispondendo alle sue domande, il pubblico decide la trama e, dunque, il destino stesso della protagonista. Quasi un “gioco al massacro” lo definisce la scrittrice Antonella Lattanzi, ma: «così Sheila, così Chiara, non hanno paura e ci fanno le domande. E cosa possiamo fare quando non sappiamo decidere su una cosa importante? Possiamo, forse, cercare le risposte nel buio di un teatro, in cui può capitare, a volte, di trovare anche schegge di noi stessi».
Il dialogo con gli spettatori continua anche dopo lo spettacolo, ogni sera con ospiti diversi.