L’umiltà, insieme alla lode, al ringraziamento, al servizio è tra le prime parole di una preghiera/poesia antica: il Magnificat. “L’anima mia magnifica il signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore perché ha guardato l’umiltà della sua serva”. Proprio perché Serva è Signora e Regina. Vergine, Madre.
Scrive Lucilla Giagnoni: «Forse, questa è una risposta: le Generazioni, cioè la Storia, cioè il nostro agire, dovranno d’ora in poi riconoscere tutto questo. Solo se dalla Terra riemergerà il “Femminile”, ci sarà una possibilità per tutti di futura convivenza, non solo nella sopravvivenza, ma nella beatitudine, cioè nella felicità. Ho usato verbi al futuro perché forse anche io sono ancora legata alla logica del maschile, ci sono “fanciulle/principesse” invece, che, come ci dice la cronaca quasi ogni giorno, in tutto il mondo già si stanno svegliando, già scuotono i potenti dai troni, già lavorano per salvare la terra con la cura e il governo di mani e menti femmine. Finalmente».
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Autore:
Lucilla Giagnoni
Protagonista:
Lucilla Giagnoni
Regia:
Lucilla Giagnoni
Produzione:
CTB – Centro Teatrale Bresciano, Fondazione TPE
Durata:
100 minuti
Numera atti:
1
Anno di produzione:
2018
Di e con Lucilla Giagnoni
collaborazione ai testi Maria Rosa Pantè
musiche Paolo Pizzimenti
luci e video Massimo Violato
assistente alla regia Daniela Falconi