Un capolavoro politico sulla questione teatrale. Una profonda e accorata riflessione sul mestiere di attore, resa con il tono ironico e complice tipico delle cantate eduardiane. È una commedia di denuncia da parte degli attori verso la borghesia che censura ideologicamente e materialmente i contenuti di verità che gli artisti vorrebbero esprimere e mette in secondo piano il loro ruolo produttivo in società. Una censura di carattere materiale imposta, che evita di far nascere e pubblicizzare lavori di denuncia sociale, per impedire una sensibilizzazione delle coscienze verso i reali problemi della società. Credo che ciascuno di noi nella propria vita prima o poi incontra il proprio Prefetto. Una o più volte purtroppo ci capita di vestire i panni di Campese nonostante la stanchezza e gli schiaffi ricevuti. Con molta dignità però mettiamo la giacca, facciamo il nodo alla cravatta e andiamo di primo mattino a parlare di noi, con la speranza che il Prefetto ci stringa la mano e dica: sì.