È davvero singolare la rapidità (soli sei mesi!) con la quale Richard Wagner dà forma all’impianto generale di Die Walküre, quella che egli stesso riconosce come “la cosa più bella che io abbia mai composto”. In realtà, questa “fretta” è frutto di un’urgenza creativa, la stessa alla base del monumentale Der Ring des Nibelungen di cui Die Walküre è parte. Ne nasce un’opera dalla struttura drammaturgica cristallizzata nella ieratica poetica del tragico, molto lontana dalle dinamiche domestiche del dramma borghese ottocentesco.
Die Walküre - attraverso il viaggio di Wotan alla scoperta di sé e la sua resa finale, la straordinaria rappresentazione del suo declino interiore e l'incipiente crepuscolo degli dèi - ci mostra Wagner nella sua forma più radicale e più lirica. Nella Stagione 2018/19, dopo poco quasi quindici anni dall’ultima rappresentazione, il Teatro di San Carlo ripropone il leggendario allestimento, sospeso tra teatro e immagine, firmato Tiezzi/Paolini con cui fu insignito del Premio Abbiati nel 2006.
Orchestra del Teatro di San Carlo
Produzione del Teatro di San Carlo Premio Abbiati 2006 per le scene di Giulio Paolini e i costumi di Giovanna Buzzi
Spettacolo in Tedesco con sovratitoli in Italiano e in Inglese.