Con Rigoletto tratto da Le Roi s’amuse di Victor Hugo, rappresentato alla Fenice di Venezia nel 1851, Verdi inaugurò il periodo trionfale della “trilogia popolare”. È l’opera del dualismo e del doppio, dominata dai contrasti esasperati come la notte e il giorno, l’ombra e la luce, fino all’epilogo tragico basato su un volontario scambio di persone, gesto estremo di amore purificatore che annulla odio e violenza.