Affiancato in scena «dai suoi unici neuroni rimasti», quello della memoria (Gianni Quinto) e quello della musica (Roberto Giglio), Rodolfo Laganà si confronta con se stesso e apre una divertentissima parabola che comprende il rapporto con gli altri, col sonno, col sesso, con la politica.
E in un personale outing, Laganà confessa anche il suo rapporto con la tavola attraversando tutti i tipi di diete che ha provato: dal marasma dell'alimentazione alternativa al cibo biologico, fino alla medicina omeopatica. «Sto facendo tanti percorsi. Sarà per questo che non mi ricordo mai dove ho parcheggiato la macchina», scherza l'attore. Non mancano musica, atmosfere dissacranti e battute irresistibili per ridere e riflettere su una generazione che per dire ancora la sua è costretta ad adeguarsi al cambiamento, al ritmo, alla velocità, al multimediale, a Facebook, alle tessere del bancomat, alle odissee nel traffico.
Invece, quasi fosse una filosofia zen, il comico romano ha scoperto la via per la salvezza: «per essere "Nudi proprietari" della propria vita bisogna prima di tutto fare una cosa: rimpadronirsi del proprio tempo, liberi da ogni schiavitù che inganni la mente».
«Anche perché è solo così», dice Laganà, «che si può ancora essere liberi di sognare».
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Regia:
Rodolfo Laganà
Autore:
Rodolfo Laganà, Paola Tiziana Cruciani, Gianni Quinto
Protagonista:
Rodolfo Laganà
Produzione:
-
Durata:
80 minuti
Numera atti:
1
Anno di produzione:
2015