Dopo essersi misurato con Pier Paolo Pasolini in Caderón e con Thomas Ligotti in Nottuari, il regista Premio Ubu Fabio Condemi, tra i più interessanti esponenti della nuova generazione del teatro italiano, torna a collaborare con il LAC portando in scena un lavoro tratto dalle memorie autobiografiche del pensatore e filosofo veneziano Giacomo Casanova.
In Casanova, la storia del leggendario viaggiatore libertino è vista come una storia di fantasmi: ricordi che si perdono, tornano, si confondono. Un secolo intero raccontato attraverso le memorie di un uomo che ha visto cambiare radicalmente il mondo e che ora guarda la storia con disillusione, distacco e amore disperato. Lavorando su opere quali Storia della mia vita di Giacomo Casanova, Phoenix di Marina Cvetaeva, Il ritorno di Casanova di Arthur Schnitzler e su alcuni testi di Georges Bataille, Fabio Condemi prosegue il lavoro iniziato con La filosofia nel boudoir del Marchese de Sade, spettacolo che gli è valso il Premio Ubu 2021 per la miglior regia.
“La vita di Casanova – afferma Condemi – è una miniera teatrale per i continui spunti drammaturgici, visivi e storici che contiene. Da protagonista a spettatore, Casanova ricorda se stesso da giovane e rievoca in modo frammentario le sue avventure. […] I ricordi si mescolano e prendono vita nella biblioteca del Castello di Dux, in Boemia, dove l’intellettuale veneziano trascorre gli ultimi giorni, esule, sbeffeggiato, escluso dal mondo moderno, dialogando con i fantasmi del suo passato. Casanova, filosofo, prestigiatore e truffatore che ha vissuto tutto il secolo dei lumi, muore proprio alla fine del Settecento, mentre il mondo cambia e inizia la modernità”.