“K.I.nd of Human” parla della fragilità umana sotto la nuvola onnipresente dell’intelligenza artificiale. Un semplice gesto, una particolare attenzione alla sensibilità altrui può essere veramente importante in una società. Tuttavia, siamo da tempo circondati e guidati all’insegna del futuro e quindi in una società in continua evoluzione dove la tecnologia ci circonda come una nuvola di informazioni velocissime, accessibili a tutti in ogni momento.

Il livello di ricerca innovativa va oltre la nostra immaginazione. Con l’intelligenza artificiale, siamo in grado di programmare l’indipendenza di una macchina. A queste macchine si può insegnare la perfezione, a riprodurre lo stesso risultato più e più volte senza errori, e talvolta anche a commettere errori. Quei motori ora possono prendere le proprie decisioni e sono già in grado di sviluppare i propri pensieri.

È incredibile quali grandi (progressi?) passi stiamo facendo. Forse non siamo più nemmeno in grado di controllare ciò che abbiamo creato. Ma dov’è l’unicità che determina l’essenza e il destino dell’essere umano? Le mie decisioni innocenti per un capriccio romantico, la mia decisione sbagliata dopo una dura giornata. Dov’è il mio sorriso solo perché splende il sole? Dove sono le lacrime per qualcuno che non ha nulla a che fare con la mia vita? Siamo unici. Siamo umani.