La scena è un salotto ingombro di “cose” raccolte e messe in salvo negli anni dal Professore: una collezione immaginifica di oggetti desueti, sottratti all’uso. Vi abitano due custodi: un uomo, forse uno scrittore o un giornalista, che sembra conoscere la natura del potere; e una donna, dal fascino misterioso di una femme fatale. Per tutto il tempo che è loro concesso, i due si recitano addosso il testo del Manzoni con un’urgenza misteriosa, come se il loro compito fosse quello di salvare le parole. C’è un clima spossato, come al rientro da una serata interminabile in una calda sera d’estate: la notte in cui la Divina Provvidenza gioca a carte con la Catastrofe. Lo spettacolo incorcia il doppio sguardo su una storia del ‘600 elaborata due secoli dopo dal Manzoni, da cui affiora il fantasma della Città Contemporanea, che divora se stessa e dimentica.
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Regia:
Giovanni Guerrieri
Autore:
Alessandro Manzoni