Čajkovskij considerava La dama di picche il suo miglior lavoro in assoluto: compose l’opera nel 1890 spinto da un’ispirazione travolgente, su un libretto del fratello tratto da un racconto breve di Puškin, uno dei più celebrati poeti russi. La storia è ambientata a San Pietroburgo, alla fine del Settecento. Il protagonista, Hermann, scopre che una vecchia contessa possiede un metodo infallibile per vincere a carte: essendo ossessionato dal gioco d’azzardo, per ottenere il segreto seduce Liza, la nipote dell’anziana. Il compositore riesce in modo magistrale a temperare il senso di tragedia imminente, espresso in arie di grande intensità e dolore, con pagine permeate di nostalgia per il passato, in cui si rende continuamente omaggio allo stile rococò e a Mozart, di cui Čajkovskij era un fervente ammiratore.
Nell’allestimento firmato da Richard Jones per la Welsh National Opera, l’azione si sposta nella Russia dei primi anni del Novecento, in cui convivono i relitti della grandiosità imperiale e il caos post-rivoluzionario. Le allucinazioni di Hermann acquistano così risvolti grotteschi, per essere risolte scenicamente in modo sorprendente. Il giovane maestro Valentin Uryupin, dopo il suo brillante esordio al Regio nel 2023 con La sposa dello zar di Rimskij-Korsakov, tornerà a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro e un gruppo di solisti specializzati nel repertorio russo di fine Ottocento. Insieme a loro, da segnalare il ritorno della gloriosa Jennifer Larmore.
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Durata:
210 minuti
Numera atti:
2
Anno di produzione:
2024
Autore:
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Direttore d'orchestra:
Valentin Uryupin
Regia:
Richard Jones
Scenografo:
John Macfarlane
Costumista:
John Macfarlane
Orchestra:
Orchestra e Coro Teatro Regio Torino
Produzione:
Welsh National Opera (Cardiff), Teatro Comunale di Bologna, Den Norske Opera (Oslo), Canadian Opera Company (Toronto)