La scena è la cella di un carcere. Due uomini sono soli su quel palcoscenico. Il primo viene dalla verità della storia, Giacomo Antonio Gualzetti, poeta. E' uno che crede in tre parole adesso ossidiate dal non uso: libertà, uguaglianza, fraternità. E' vissuto di quelle parole, che lo hanno precipitato nelle galere del Borbone. Da cinque mesi sta consumando il proprio calvario con dignità.
Il secondo uomo confinato nella cella viene dalla verità della fantasia. Settefacce, lazzaro del Pallonetto di Santa Lucia, dove la vita è stata sempre un contrabbando. Ci sarebbero stati mille e un reato, nel suo sopravvivere inquieto, per gettarlo laggiù. E invece sta lì perché lo hanno mandato a spiare. Deve guadagnarsi la confidenza di Gualzetti, spingerlo a parlare, a rivelare i nomi degli amici in libertà, a compromettere fino alla perdizione quelli già presi. Due personaggi, e molte presenze per raccontare la rivoluzione del Novantanove.
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Regia:
Marina Commedia
Autore:
Angelo d'Ambrosio e Fausto Sesso