Il cantautore romano ci svela i segreti del suo nuovo disco di inediti, "Perfetto", in uscita il 12 maggio in ben sessanta Paesi nel mondo.
A distanza di due anni dal precedente album "Noi", con il quale ha vinto ben cinque dischi di platino, il 12 maggio Eros Ramazzotti torna ufficialmente con “Perfetto”, tredicesimo album di inediti nella sua carriera, pubblicato da Universal Music. “Ho scelto il titolo Perfetto perché è una parola che viene riconosciuta molto spesso, anche in diverse lingue straniere. E, in parte, è anche un titolo autoironico. Infatti, se ci fate caso, la E e la R sono scritte al contrario”.
L’album è stato realizzato con la collaborazione di Claudio Guidetti, nel suo team dal 1995, ma che porta molte novità. Prima fra tutte, la scelta di affidarsi ad un gruppo di diversi autori: “Finora avevo lavorato solo con un autore, stavolta ho voluto a fianco a me un’equipe. Ho iniziato a lavorare con Kaballà, il quale collabora con Francesco Bianconi nella stesura dei testi. Poi ho conosciuto anche Federico Zampaglione, che si è rivelato una bellissima persona. E poi, beh, Mogol lo conoscete tutti. Con Giulio ci conosciamo da 30 anni ma non aveva mai scritto un testo per me, è un vero onore. E poi c’è Pacifico, che ha dato anche lui la sua impronta fondamentale. Grazie a questa squadra ho trovato una libertà e una bellezza di scrittura di cui avevo bisogno. C’era chi pensava che mettere insieme vari autori avrebbe snaturato un po’ tutto, io invece ci credevo”.
Un’altra caratteristica che rende “Perfetto” diverso rispetto ai lavori precedenti è la totale assenza di duetti. Una scelta non casuale, ma che deriva da una specifica riflessione di Federico Zampaglione “E’ la prima volta che non inserisco un duetto ma abbiamo scritto questo disco senza pensare alla possibilità di duetti e anche Federico, mentre stavamo parlando, mi ha detto che avrebbe voluto che fossi stato io il protagonista assoluto di Perfetto”.
Ramazzotti, nonostante i suoi 51 anni, ha la carica di un ragazzo e un amore immutato per il suo mestiere “Questo è il disco più puro e innocente che abbia mai fatto. Il mio istinto naturale è sempre stato quello di proporre canzoni italiane e vestirle con abiti internazionali, è per questo che scelgo di andare in America per dar forma alle canzoni, per creare un mix molto interessante. Mi rendo conto di essere un ragazzo degli anni Settanta, con la mentalità di quegli anni, forse per questo preferisco un disco totalmente suonato. Non che l’elettronica sia brutta, ma suonare è un modo per tornare alle radici”.
Tuttavia, il tema preferito di Eros rimane sempre uno: l’amore “attenzione, però” - precisa - “come amore non si intende solo quello fra uomo e donna ma anche quello per i figli, per la vita e per tutto ciò che ci circonda. Insomma, l’amore vissuto a 360 gradi”. Eros parla da neo papà, vive la sua paternità in modo sincero e genuino “dovete chiedere a mia figlia Aurora se sono un buon padre!” ma non dimentica il suo modello e eroe di ogni giorno, presente anche durante l’incontro con la stampa “il mio unico, vero eroe è mio padre. Ho imparato tantissimo e continuo ancora ad imparare grazie a lui. Puoi avere delle figure a cui ispirarti, degli idoli, ma questi modelli passano. I genitori e i loro valori, invece, ti restano dentro per sempre”.
Dal 12 settembre, Eros Ramazzotti porterà in tour “Perfetto” per tutta Italia e in Europa e, nella primavera 2016, sarà protagonista di 12 date in Russia, evento più unico che raro per un artista italiano.