In occasione della tappa modenese del tour di Luca Carboni, abbiamo incontrato il cantautore bolognese, il quale ci ha parlato dell'ultimo album "Musiche ribelli", del suo passato di uomo e artista e dei prossimi progetti.
Luca, quando nasce l’idea di incidere un album di cover anni 70?
Erano anni che pensavo di raccogliere in un unico disco brani che mi sono rimasti nel cuore e che hanno segnato la mia infanzia. In genere non amo il concetto di cover. Tutto però è nato ascoltando l’album “Fleurs” di Battiato. Lo scorso anno, all’Isola d’Elba, io e Riccardo Sinigallia ci siamo messi a lavorare e abbiamo inciso questo cd. E’ il mio omaggio alla canzone d’autore e alle mie radici musicali.
Cosa ha rappresentato quel decennio per te?
Ricordo che i miei genitori facevano sempre ascoltare a me e ai miei fratelli più grandi le canzoni dei grandi cantanti italiani dell’epoca. Mio padre, poi, insisteva per farci studiare pianoforte. Con questo disco ho voluto ripercorrere quel periodo personale ma anche dare un segnale alla nostra musica. Credo che negli ultimi dieci anni in Italia si sia prodotto solo musica di intrattenimento. Oggi non ci sono più testi e melodie che raccontato stralci di vita reale.
Nell’album “Musiche ribelli” troviamo pezzi di De Gregori, Guccini, Dalla, Battiato, Jannacci…C’è qualche cantautore che ha escluso a malincuore?
Ce ne sono parecchi. Ad esempio Fabrizio De André. All’inizio ho provato ad interpretare la sua “Via del Campo” ma non ne sono rimasto entusiasta. Non volevo rovinare questa canzone meravigliosa. Stesso discorso per Pino Daniele che io apprezzo molto. Un bolognese che tenta di cantare in napoletano non è il massimo.
Tra gli artisti a cui lei rende omaggio ci sono due modenesi: l’indimenticabile Pierangelo Bertoli e Francesco Guccini. Che rapporto ha avuto con loro?
Non ho avuto l’onore di conoscere personalmente Bertoli. Ricordo che a 17 anni, quando suonavo con la mia band, sono andato a Sassuolo per cercare casa sua e per fargli ascoltare qualche mio pezzo. Ma non lo abbiamo trovato quel giorno. Ho assistito a molti suoi concerti. Con Guccini, invece, c’è un’amicizia profonda. Ho frequentato con lui, Lolli e Dalla, la famosa Osteria da Vito in centro a Bologna. Il luogo di ritrovo degli artisti bolognesi.
Dopo la tournée nei teatri, ora è la volta delle piazze. Che tipo di live performance proponi?
Il concerto è diviso in due parti. Durante la prima io e la mia band storica proponiamo le canzoni dei big della musica italiana degli anni settanta; nella seconda ci cimentiamo coi brani del mio repertorio, soprattutto quelli degli anni ‘80 e ‘90. Duetto spesso con Riccardo Sinigallia.
Progetti per il futuro?
A settembre tornerò a lavorare al mio prossimo album di inediti. Dovrebbe uscire entro la fine dell’anno. Ci sono già diversi brani pronti.
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