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La musica dei Santa Margaret? Di padre inglese, madre italiana, nonno americano

La musica dei Santa Margaret? Di padre inglese, madre italiana, nonno americano

I Santa Margaret sono una delle realtà musicali italiane più interessanti e originali dell'ultimo decennio. Dopo il successo del brano "Riderò", la band milanese pubblica l'EP d'esordio "Il suono analogico cova la sua vendetta Vol.1", disponibile solo in vinile. Per quale motivo? Ce lo spiega Angelica Schiatti, voce e anima dei SM.

Da dove arrivano i Santa Margaret?

La band è nata dall’incontro mio e di Stefano Verderi, chitarrista e produttore della band. Lui aveva arrangiato e prodotto dei miei pezzi, dopodiché ci siamo messi a scrivere insieme. Il risultato dei due mondi musicali che si sono uniti ci è piaciuto, e abbiamo pensato che andava costruito un suono speciale, come solo una band può avere. Così si sono aggiunti Leonardo, Marco e Ivo; che in realtà conoscevamo da anni e  con i quali già avevamo suonato in diverse occasioni e formazioni.

Qual è il percorso fatto insieme?

Tanta sala prove, tanti concerti, tanto studio, tanto sudore e...tante birre insieme.

Che tipo di musica ascoltate e quale genere vi ha influenzato maggiormente?

Siamo tutti grandi ascoltatori di musica, divoratori di dischi e compratori di vinili. Ascoltiamo tanta musica diversa, soprattutto nei momenti di condivisione come i viaggi in furgone,. E' un modo di arricchirsi a vicenda, molto semplice e molto efficace. I due generi in cui tutti noi ci ritroviamo in sintonia, e che infatti sono le basi del nostro sound, sono il delta blues delle origini, così come il rock blues anni ‘60/’70 e la tipica melodia Italiana, il cantautorato. In Italia abbiamo la melodia che scorre nelle vene, tanto quanto il ritmo che scorre nelle vene africane.

Come è nato il vostro EP d'esordio e perché la scelta di uscire solo in vinile?

E’ nato alla vecchia maniera, perché c’è ancora gente che investe sulla musica e ci sono aziende, come la Carosello, che cercano i talenti “per strada”, magari che sono ancora da coltivare, ma nei quali credono.
I pezzi erano già pronti, noi eravamo pronti, veniamo tutti dalla famigerata “gavetta”. Siamo usciti solo in vinile perché è il primo disco e quindi volevamo farci conoscere per quelli che siamo. Il vinile è per noi l’oggetto che più rappresenta la musica, sta soppiantando il cd e sta tornando in vita dopo anni di oblio.

In futuro, un cd vero e proprio, lo farete?

La musica del futuro è quella digitale, quella liquida. Il cd è un supporto ormai superato, che andrà sparendo. E in più non ha mai rappresentato solo musica, ma è un supporto anche per immagini, dati, video…Siamo usciti in vinile, ma allo stesso tempo abbiamo dato in free download l’album sul nostro sito, presente anche su tutte le piattaforme streaming. Questo, per noi, è il futuro. Poi, certamente, in un’ottica di dover adeguarsi agli standard di mercato, prima o poi, faremo anche noi il cd. O forse no?

Quanto è difficile essere una band oggi in Italia, senza passare per un talent show?

Mah, i talent show non credo siano il luogo ideale per una band. Solitamente all’interno delle band si scrivono pezzi, si arrangia e, come nel nostro caso, spesso si produce. Passare da un talent show significa avere produttori, arrangiatori e autori…Ma il carattere della band? E poi fare musica in Italia credo sia difficile, per diversi motivi, sia se si passa per la gavetta e per l’attività musicale vera e propria, sia se si passa per la televisione.

Come definireste la vostra musica?

Diversa, sincera, calda, ottimista. Di padre inglese, madre italiana e nonno americano.

Due vostri brani sono stati scelti per la colonna sonora del nuovo film di Aldo Giovanni e Giacomo: come è nata la collaborazione?

Spontaneamente e casualmente, noi siamo loro fan ed è un onore immenso far parte del loro film. Avevano bisogno di brani con un piglio rock, e hanno fatto ricerca. Quando hanno ascoltato i nostri pezzi siamo piaciuti e ci hanno voluti. Dapprima solo per il trailer, e poi, visto che la cosa funzionava, anche per il film.

Progetti per il futuro? Aspettative? 

Il 2015 sarà una bella annata, abbiamo tanti bellissimi progetti e tantissime idee. Non vediamo l’ora di poter svelare le nostre carte! Le aspettative, per stare bene, devono sempre essere basse per come la vedo io. Sono le aspirazioni che devono essere altissime. Ecco, non aspettarsi nulla, ma puntare più in alto che si può.

Concerti?

Concerti sì! Un nostro concerto io lo andrei a vedere di brutto, ma non dovrei dirlo io! Abbiamo suonato in tante città e a breve avremo nuovi live da affrontare. Il 27 febbraio suoneremo al Circolo Mame di Padova, il 28 febbraio agli Interstate Studio 270 di Udine e il 7 marzo nella nostra Milano. Il calendario del tour è in continuo aggiornamento.

Info: https://www.santamargaret.com