Paola Turci festeggia in questi giorni i primi 30 anni della sua carriera e, per farlo, pubblica il 21 aprile “Io sono”, raccolta antologica in cui si mette totalmente a nudo. In questa intervista, l'artista romana ci rivela di aver abbandonato ogni incertezza e di aver finalmente raggiunto lo status di donna sicura e felice.
Questo è un disco antologico in cui celebri i tuoi 30 anni di carriera. Oggi Paola Turci chi è?
Intanto è grazie a Bianconi e Kaballà che posso intitolare il disco come questa canzone, perché loro ne sono gli autori. Chi sono? Io sono quella che si vede nella copertina del disco. Ho finito di nascondere le mie insicurezze e le mie fragilità, sono arrivata a 50 anni e sono finalmente felice.
Questo secondo te può essere un esempio per chi ti ascolta? Ci pensi a questa influenza?
Ci penso una volta che mi ci fai pensare, ma di solito non lo penso. Non penso alle canzoni quando le scrivo, se possono essere una biografia di qualcun altro. Ma alla fine lo sono sempre, possono essere riadattate come tutte le storie. E anche questa storia può esserlo. Essere una donna e portare una cicatrice non è la stessa cosa. Gli uomini le portano in modo diverso: le donne le nascondono, non le fanno notare, ma ce le hanno anche loro e in qualche modo vanno sistemate visto che ci sono. Si nascondono fino a quando non ti senti forte. Invece gli uomini quasi le esibiscono. Io rappresento la parte femminile che invece le mostra.
Ricantare le canzoni che effetto ti ha fatto?
Ricantarle mi ha fatto un grande effetto. Inizialmente mi ha fatto uno strano effetto perché mi preoccupava ricantare soprattutto quelle più vecchie, avevo paura di non riuscire da una certa dinamica. C’è da dire però che delle mie canzoni, prendiamo per esempio “Bambini”, conosco ogni sfumatura. Prima di cantarla mi sono chiesta se sarei riuscita a farla bene e, con questa base (con sola voce, chitarre e violoncello), ho ottenuto la stessa leggerezza, se non di più, della prima volta. E’ stato meraviglioso anche spogliare totalmente un brano come “Ti Amerò lo stesso”, una sensazione di appartenenza con la canzone e con i testi.
Quando un’artista del tuo calibro fa un disco del genere, pensa al posto che ricopre nella scena musicale italiana?
Mi ritengo fortunata, anzi privilegiata. Intanto sto attraversando 30 anni di musica come cantante e lo faccio con un nuovo disco. Faccio ancora album, come a vent’anni, e mi piace questa cosa. Ma è tutto cambiato.
Ricordo l’incertezza e il senso di inadeguatezza quando ho iniziato, una sensazione dettata dall’insicurezza della mia giovane età. Ho avuto la fortuna di iniziare in un momento in cui ci si poterva permettere di vivere le cose con più comodo, lavorando con lentezza. I contratti duravano tantissimo e c’erano due strofe prima del ritornello in ogni brano. Oggi si va velocemente, anche nella produzione, e non mi spiace. Non mi dà fastidio il ritornello dopo 30 secondi di strofa. E penso anche a quello che ci sarà in futuro, sempre musicalmente parlando.
Come riesci a comunicare con il tuo pubblico?
Uso sempre Facebook, Twitter e Instagram ma la comunicazione migliore avviene attraverso le scelte che faccio. Che sia un video in bianco e nero anziché a colori, o l’utilizzo di una chitarra classica, Questo è il modo di comunicare con il mio pubblico.
Gli autori di Io Sono sono Francesco Bianconi e Kaballà. Puoi dirci com’è nata questa collaborazione?
Kaballà già lo conoscevo ma non avevamo mai avuto l’opportunità di lavorare insieme. Con Francesco Bianconi, invece, è già la terza volta che canto una sua canzone, c’è un rapporto di stima reciproca. Tra un paio di giorni canteremo insieme Io Sono in una versione inedita acustica, durante la trasmissione “Io leggo perché. Adoro la voce di Framcesco, è così sognante…
C’è qualche canzone che hai volutamente lasciato fuori?
Sì, ho lasciato fuori “Candido” e “Stringimi stringiamoci” perché non si adattavano alla visione che avrei voluto dare. Però non è detto che non le riprenda nei live!
Da oggi inizi con gli instore, a quando il tour?
A fine aprile lo saprete, quando Barley Arts pubblicherà le date. Ma so che saranno concerti acustici nei teatri.
Ricordiamo che Paola Turci sarà negli store a partire dal 20 aprile a Milano, per poi proseguire con i seguenti appuntamenti:l 21 aprile a Torino (Feltrinelli Stazione Porta Nuova h.18.30), il 22 aprile a Bologna (Feltrinelli piazza Ravegnana h.18.30); il 23 aprile a Firenze (Feltrinelli RED di piazza della Repubblica h.18.30); il 24 Aprile a Roma (Discoteca Laziale Via Giolitti 263h.17.00); il 27 aprile a Napoli (Feltrinelli piazza dei Martiri h. 18.30); il 28 aprile a Verona (Feltrinelli di via Quattro Spade 2h. 18.30) ; il 29 aprile a Padova(Feltrinelli di via San Francesco 7 h. 18.30); il 30 Aprile a Varese (Casa del disco di Varese- Piazza Podestà h. 18.00); l’8 maggio a Bassano – (Mediaworld Via Capitelvecchio, 88/90 c/o Grifone Shooping center h. 17.30); il 10 maggio a Rimini (Mediaworld – Piazza Colombo, 3 c/o Centro Commerciale Romagna shooping Valley h. 17.30).