Teatro

Non sono canzonette - Intervista a Viola Valentino

Non sono canzonette - Intervista a Viola Valentino

E’ quella di “Comprami”, l’ex moglie di Riccardo Fogli quando ancora lui era nei Pooh, è la bellissima fotomodella degli anni Ottanta con la voce sussurrata. Probabilmente sono questi i primi pensieri al nome di Viola Valentino. Basta uno sguardo più attento, però, per scoprire un mondo, il suo, fatto di impegno, cuore e anima. Ora si riaffaccia sul panorama musicale con un album “I tacchi di Giada” che racchiude tutte le sue sensibilità e un libro. Venerdì prossimo sarà impegnata sul palco del teatro Libero di Milano come anima narrante dello spettacolo “I tacchi di Giada” e ci racconta come è nata l’idea.

“Lo scorso ottobre è uscito l’Ep “I tacchi di Giada” che conteneva sei brani. Il progetto è piaciuto molto, così ho deciso di riproporlo sotto forma di cofanetto che contiene un album di undici canzoni e un libro digitale. Due brani del cd in particolare, “I Tacchi di Giada” e “Daisy”, affrontano il tema della violenza sulle donne. Allo stesso modo anche il libro racconta le storie delle canzoni e si occupa di violenza fisica a psicologica. Nello spettacolo al Libero ripercorrerò tutta la mia carriera alternando i brani del passato a quelli recenti. Le canzoni seguiranno il filo di alcune letture per una performance completa di parole e musica ”.

Viola Valentino ritorna quindi scintillante come sempre per raccontare la sua voglia di sperimentare e svelare tutti gli aspetti della vita. L’artista non ha trascurato anche in questo suo ultimo lavoro i temi sociali, dedicando brani alla violenza sulle donne e all’omofobia. In “Domani è un altro giorno” veste quindi i panni maschili per raccontare le discriminazioni sessuali: “Sono sempre stata attenta a questi temi e da anni mi batto per il riconoscimento di diritti essenziali per gli omosessuali. Negli ultimi giorni la cronaca riporta il pestaggio di un ragazzo gay, è quindi il momento di ribadire il mio impegno”. Ogni testo è stato soppesato dai suoi autori perché rappresentasse un aspetto importante della cantante e nulla è lasciato al caso. “Troppo facile seguire questi temi ora che sono più in vista di prima. E sarebbe altrettanto semplice definirmi una cantante impegnata, ma non lo sono. Io sono un’artista pop, con il cuore”.

Forse è questo l’aspetto che meno si conosce della sua vita, mentre è invece quello che la caratterizza maggiormente, come spiega: “L’album contiene canzoni d’amore e di odio. E’ come la vita. Da trent’anni ho intrapreso una carriera che mi ha permesso di conoscere realtà difficili, come il carcere di San Vittore. Le storie drammatiche con cui sono venuta in contatto venerdì sera saranno tutte sul palco. Voglio che il pubblico si senta partecipa di un incontro confidenziale e intimo”.

Gli spettatori del Libero, inoltre, potranno avere una delle 150 copie cartacee che sono state realizzate del libro digitale. Ma non è al successo ad ogni costo che guarda oggi. “Gli artisti più grandi che ho incontrato – spiega – sono sempre stati i più umili. Per questo mi piace essere un artista sul palco e una persona fuori dalla scena. A modo mio, senza strafare sono fin troppo semplice”.

Per il futuro le restano ancora dei sogni da realizzare: “Mi piacerebbe fare un altro film e scrivere un libro, magari a quattro mani, per raccontare tutto quello che ho vissuto. Poi chissà, la vita riserva tante sorprese”. Una di sicuro lo sarà lei per i fortunati spettatori del teatro Libero.