Crisi di Nervi. Tre atti unici, l’ultimo lavoro firmato da Peter Stein, è un lavoro raffinato, essenziale e senza sbavature. La regia di Stein è equilibrata e precisa, caratterizzata da un elegante rigore estetico, in grado di valorizzare con sapienza la verve comica di Čechov e le qualità tecniche ed espressive di un cast di attori affiatato e ben assortito.
In Crisi di Nervi sono stati uniti e tradotti dallo stesso regista berlinese in collaborazione con Carlo Bellamio, tre celebri atti unici di Anton Čechov: “L’orso” (1888), “I danni del tabacco” (1886) e “Una domanda di matrimonio” (1888). Il celebre drammaturgo russo scrisse questi atti ispirandosi alla commedia francese e al vaudeville molto in voga in Francia alla fine dell’Ottocento, con l’intento di rimediare all’insuccesso delle sue due prime opere.

Cechov: il rapporto conflittuale uomo-donna e la critica alla società
Peter Stein, tra i più importanti esponenti del teatro tedesco ed europeo della seconda metà del Novecento, è un profondo conoscitore ed estimatore di Čechov - fu tra i primi, al di fuori dalla Russia, a riconoscere la vena ironica dell’autore - a tratti addirittura comica, e a rendergli giustizia.
Il regista berlinese è infatti a suo suo agio con questi Tre atti unici, nei quali emerge la profonda conoscenza di Čechov della natura umana e delle sue debolezze, come il suo estremo divertimento nel tratteggiare personaggi che impersonano l’etichetta e sono fin troppo legati alle convenzioni sociali e alle apparenze, ostinatamente convinti di doversi mostrare integri e inflessibili - c’è anche una critica nemmeno troppo velata nei confronti di una società ingessata e claustrofobia, schiava di convenzioni sociali e vuoto moralismo, che tende a reprimere i desideri e le inclinazioni delle persone.

L’elemento comune a questi tre atti unici è il rapporto uomo-donna, conflittuale e complesso pur con modalità e risvolti differenti, inserito in una società in disfacimento, dove l’istituzione del matrimonio si rivela in crisi, pur non essendo rifiutata a priori.
Tre atti unici fatti di ironia e cinismo
I famosi atti unici di Cechov sono variazioni sul tema dell’umana ipocrisia e sulle nevrosi della società borghese di fine Ottocento - i cui protagonisti sono esseri tormentati, incoerenti, isterici, litigiosi e irritabili, dalla vocazione melodrammatica, ossessionati dal possesso di beni materiali e dalla propria immagine sociale e mossi da un estremo opportunismo e da un falso perbenismo.

Le crisi di nervi del titolo infatti alludono all’instabilità e alla volubilità emotiva di tutti i protagonisti, ma anche ai crolli e alle esplosioni improvvise di desideri inespressi, sentimenti celati e insoddisfazioni represse. Con tagliente ironia e divertito cinismo Cechov mette in scena le crisi di nervi a cui cedono i personaggi - provocate dal progressivo sgretolarsi delle apparenze: un’ipocrisia che riguarda anche la società attuale che come quella di allora è vittima di avidità, cupidigia, falsità e incapacità emotiva.

L’umorismo è la chiave con cui questi tre atti svelano le fragilità e i tormenti dei personaggi e le tensioni emotive che caratterizzano le loro relazioni: Stein con una regia essenziale, curata e sarcastica riesce a esprimere il contrasto tra l’esuberanza esteriore e la sofferenza interiore dei personaggi.
Gli interpreti accurati, precisi, divertenti e divertiti regalano novanta minuti di puro teatro, dove si ride tanto, ma si riflette anche sulla profonda attualità della riflessione e dell'acuta critica di Cechov nei confronti della natura umana e della società - parafrasando Giuseppe Tomasi di Lampedusa, tutto cambia per non cambiare nulla.