Un nuovo nucleo documentario va ad arricchire il ricco patrimonio musicale dell’Istituto per la Musica della Fondazione Cini: fra i più ricchi in materia di musicisti italiani del Novecento.
L’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini ha annunciato l'acquisizione dell’archivio di Ernesto Rubin de Cervin Albrizzi, figura di rilievo nel panorama musicale del secondo '900 ed attivo come compositore, scrittore, docente di conservatorio e promotore di eventi musicali.
Una vita piena di interessi
Nato a Venezia nel 1936 in una famiglia aristocratica, Ernesto Rubin de Cervin Albrizzi si è qui formato musicalmente, allievo di G.F. Malipiero e B.Maderna; ha studiato poi con L. Dallapiccola, V. Mortari e G. Petrassi, diplomandosi in composizione a Roma nel 1960. Personalità dai tratti eclettici, ha composto musica strumentale, vocale e per la televisione: per il regista V. Cottafavi ha creato nel 1971 le musiche per l'Antigone. L’attività compositiva è stata costantemente affiancata da quella letteraria, ricca di titoli di poesia e prosa, e culminata nelle due raccolte di racconti Passeggiata al castello (1989) e Il ragazzo in tunica (1995).
Docente per molti anni nel Liceo Musicale di Udine e nel Conservatorio di Venezia - dove, tra gli altri, ebbe per allievo Giuseppe Sinopoli - ha svolto un ruolo centrale nell’organizzazione di importanti manifestazioni culturali di risonanza internazionale,quali la Biennale Danza di Venezia del 1975 e il Festival di Musica Contemporanea del 1972. Si è spento nella città natale nel 2013.
Un corpus documentale di grande rilevanza
Donato dai figli, l'archivio di Ernesto Rubin de Cervin Albrizzi comprende circa 2000 materiali musicali autografi: schizzi, abbozzi, belle copie che attestano la genesi delle sue composizioni. Vi sono presenti anche moltissimi appunti di argomento musicale, filosofico e letterario, a testimonianza dei suoi molteplici interessi; nonché del materiale letterario, fra cui varie stesure di racconti e poesie.
La corrispondenza conservata nell’archivio documenta invece i contatti intrattenuti dal musicista con alcuni importanti personaggi del nostro tempo, tra cui Maurice Béjart, Vera Pinteric, Elémire Zolla, Sylvano Bussotti, Salvatore Sciarrino. Completano l’archivio – che sarà presto oggetto di analisi e catalogazione - una raccolta di ritagli di stampa, programmi di concerti e note di presentazione delle sue opere, nonché molti documenti che rinviano ai suoi continui impegni quale organizzatore di eventi musicali e divulgatore della cultura italiana nel mondo.