Arte fuori dal palco

Il Teatro dell'Oppresso

Il Teatro dell'Oppresso

Preziosa Salatino  Il Teatro dell’Oppresso nei luoghi del disagio  Navarra Editore 2011  Pagg.107 Euro 12,00Testo interessante sotto molti punti di vista questo pubblicato dall’editore Navarra. Interessante la figura di Augusto Boal  regista brasiliano, studioso e ricercatore di pratiche teatrali. Interessante il percorso del Teatro dell’Oppresso movimento di ricerca teatrale da lui fondato e diffuso in America Latina e in Europa negli anni settanta. Interessanti le considerazioni sul rapporto tra teatro e politica da Aristotele a Brecht.
 

Fino alla radice stessa del teatro e dell’attore, fino alla considerazione di un’umanità che non solo “fa” teatro ma “è” essa stessa teatro.  Boal compie un percorso originale attraverso la teoria del teatro, l’antropologia e la storia del teatro e opera nella ricerca teatrale in ambito politico, sociale, sociologico, psicologico attraverso sperimentazioni e scoperte di nuove forme di teatro. L’autrice in un testo breve e scorrevole volto a narrare le radici del Teatro dell’Oppresso senza digressioni accademiche presenta le diverse forme di ricerca che hanno portato Boal alla scoparta del Teatro Forum, al Teatro Giornale, al Teatro  Immagine, al Teatro Invisibile ecc. tutti ambiti dove Boal ha espresso significati e risultati teatrali e sociali.
 

Un libro naturalmente dedicato ad operatori e studiosi in campo teatrale, ad educatori e ricercatori, che ha tra gli altri il merito di richiamare l’attenzione su una figura chiave del teatro del ‘900 che in Italia è stata accolta talvolta con superficialità e che merita invece un’attenzione specifica e una diffusione maggiore.  Boal l’esiliato, Boal l’oppresso, Boal il perseguitato, Boal il teorico, Boal il maestro, Boal il legislatore, Boal il provocatore: molti gli aspetti che si evincono da questo saggio. Nessun lettore si stupirà di venire a sapere che in Francia l’eredità di Boal, il Teatro dell’Oppresso, esiste ancora e continua la sua attività di ricerca e formazioni di attori in un panorama teatrale vivo e attivo, mentre qui in Italia l’esperienza di Boal del Teatro dell’ Oppresso è poco nota ma soprattutto il teatro, tutto il teatro, resta oppresso e senza stimoli a causa della grave carenza di politica culturale e alla scomparsa della parola formazione nel programma della nazione.