Arte fuori dal palco

Le locandine teatrali delle Grafiche Ricordi al Museo Nazionale del Manifesto di Treviso

Le locandine teatrali delle Grafiche Ricordi al Museo Nazionale del Manifesto di Treviso

Apre il 27maggio 2017, con una mostra dedicata alle “affiches” della Belle Époque, il nuovissimo Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, che conserva nelle sue collezioni anche innumerevoli esemplari dei celebri manifesti teatrali delle Officine Grafiche Ricordi

Che fine hanno fatto gli archivi delle Officine Grafiche Ricordi, presso le quali vennero stampati i manifesti originali di Manon, Bohéme, Tosca, Butterfly e Turandot di Puccini, di Otello e Falstaff di Verdi, di Cabiria e La figlia di Iorio di D'Annunzio, de La cena delle beffe di Sem Benelli? Colpiti dai bombardamenti alleati del 1945, che distrussero matrici e copie d'archivio: un tesoro storico ed artistico svanito nel nulla. Fortuna vuole che a Treviso un giovanissimo appassionato, Nando Salce, avesse iniziato nel 1895 una collezione di manifesti pubblicitari d'ogni genere, portandola avanti sono alla sua scomparsa nel 1962. E che all'interno di questa immensa raccolta – oltre 25.000 pezzi, la seconda in Europa per importanza ed ancora in crescita con ulteriori acquisizioni – sia presente un nucleo cospicuo dedicato al teatro ed alla musica. Nucleo che comprende anche centinaia di affiches di Casa Ricordi, conservate alla nostra ammirazione.

I grandi maestri della grafica e quelli della musica
Donata nel 1962 allo Stato Italiano, la Collezione Salce ha permesso nel passato varie mostre tematiche, in Italia ed all'estero, portando in giro capolavori di artisti quali Dudovich, Mucha, Cappiello, Mataloni, Hohenstein, Metlicovitz. Solo ora però ha trovato una sede definitiva, anzi due. Qualificata “Museo Nazionale” dal MIBACT, vedrà il suo immenso archivio custodito nella duecentesca chiesa di Santa Margherita, e le mostre temporanee ospitate nell'antica Canonica e nella Chiesa di San Gaetano. Tre storici edifici restaurati ad hoc con finanziamenti statali.

A fine maggio la prima mostra
Il 27 maggio dunque, si aprirà al pubblico una prima mostra dedicata agli anni della Belle Époque, tra fine Ottocento e la Grande Guerra. Anni in cui nelle affiches, accanto al proliferare di fiorami liberty, spuntano anche le asciutte geometrie del Sezessionstil. E nei quali la cartellonistica teatrale e musicale visse forse il suo massimo splendore artistico. Vedere per credere, consultando l'intero archivio della Collezione Salce messo on line.