Continua l'accurata disamina di Elvio Giudici, super esperto di melodramma, riguardante le riproduzioni video di opere liriche. Siamo ora al capitolo primo dell'Ottocento
Sono ben 1300 pagine ricchissime di contenuti, quelle che compongono il libro che Elvio Giudici ha pubblicato con i tipi del Saggiatore sotto il titolo di “L'Ottocento. L'opera. storia, teatro, regia”. Testo che fa seguito ai due analoghi usciti nel 2016 e riguardanti Seicento e Settecento, e ad “Il teatro di Verdi in scena e DVD” del 2012.
Al centro di nuovo i DVD delle opere di moltissimi autori ottocenteschi, più o meno popolari. Procedendo in ordine alfabetico, si va dal Bellini di Beatrice di Tenda al Weber de Il franco cacciatore, e registicamente da Daniele Abbado in poi. Grande escluso Wagner, oggetto credo di un futuro tomo.
Un prezioso mentore delle registrazioni operistiche
Assunta la funzione di commentatore dell'ascolto e della visione delle registrazioni, eventuali critiche - sempre però ben motivate - Giudici non le risparmia a nessuno, cantanti, direttori, scenografi o registi che siano. Come ovviamente non fa mancare il giusto encomio a chi se lo merita. Tutti i melomani conoscono la preziosa guida “L'opera in CD e Video” aggiornata al 2007, copiosa fonte di valutazioni su migliaia di registrazioni liriche. Valutazioni quasi sempre condivisibili, talora un po' meno; in ogni caso, mai buttate a caso, ed inserite in schede sempre ampie, complete, documentate.
Il DVD avanza sempre più
Oggi hanno preso piede le pubblicazioni di DVD, con le quali è possibile godersi uno spettacolo lirico nella sua interezza - testimonianza del passato, o produzione live d'oggi che sia - anziché accontentarsi del solo audio. Quindi l'attenzione di Giudici si è focalizzata su questo supporto sempre più fondamentale. Stile brillante e accuratezza di metodo rimangono gli stessi, anche se ora dei video presi in esame (presenti in “L'opera in CD e Video” in quantità marginale, qui invece numerosissime) si valutano pregi e difetti non solo del lato musicale, ma anche dell'allestimento scenico presentato. Allargando dove opportuno il discorso a molteplici considerazioni critiche e storiche sulla pratica di messinscena del melodramma, come genere d'arte e mestiere teatrale.
L'attrattiva maggiore delle numerosissime schede sta nel carattere discorsivo e nella brillante scrittura - tratti tipici del critico e musicologo emiliano. Ma assai contano pure l'ampiezza delle riflessioni e la ricchezza di notizie. Tanto che, a prescindere che si voglia acquistare od ascoltare un determinato DVD, si viene sempre attratti da una piacevole lettura, mirata o libera che sia. Magari anche solo aprendo il libro a caso.