Raccolta di tre brevi testi teatrali del giovane e promettente autore Fabio Chiriatti. Tematiche interessanti sul disagio dei corpi e delle anime nel mondo contemporaneo.
La modernità come perdità di identità. Ma che cos’è l’identità? E’ l’integrità del nostro corpo, è la coscienza dell’insieme delle nostre cellule e dei nostri pensieri, è il riconoscimento del nostro genere sessuale, è ciò che siamo diventati con le nostre scelte e le nostre esperienze. Esseri unitari è ciò che oggi non siamo più. Siamo frazionati, siamo persone intermittenti, siamo a pezzi, sbranati dalla società, fiaccati dalla crisi, spezzati dalle difficoltà, figli di famiglie smembrate, genitori a metà, mogli e mariti dispersi, individui dissolti nei luoghi quotidiani.
E allora assume significato l’incipit di “Mappughe”, il monologo che apre questa trilogia teatrale di Fabio Chiriatti: “Io a volte devo controllare di esserci tutta, ma tutta davvero. Perché se un giorno non mi trovassi più, non saprei dove andarmi a cercare, in quale cassetto, in quale armadio, in fondo a quale scatola potrei cercarmi, se non mi trovassi più.” La scrittura scorre rapida e piacevole in queste tre brevi pièce teatrali e il gusto amaro di esistenze difficili si alternano tra elementi di colpa e di innocenza, tra salvezza e perdizione, tra violenza e dolcezza.
Nel bel dialogo teatrale intitolato “I saburchi” i pezzi di corpo e di vite si fondono in una storia vera di sofferenza e di ricordi.Un autore interessante della nuova drammaturgia lontano da retorica e commiserazione scrive con vivacità e tinte carnali il disagio dei nostri corpi e del nostro spirito.
Lo scannatoio del lunedì
Fabio Chiriatti
Edizioni Kurumuny 2015
Pagg. 146 Euro 13,00