Nello Staff anche degli italiani: ‘Non possiamo dire nulla, abbiamo firmato un contratto’
E’ palese che in questi giorni Bologna sia letteralmente invasa da turisti. Eppure tra i tanti cappellini (un must per il visitatore proveniente da qualsiasi parte del globo), obiettivi (dalle usa e getta ai cellulari di ultima generazione) e zainetti (da quelli microscopici a vere e proprie case ambulanti), oggi Piazza Maggiore ospitava ben altra tipologia di visitatori. Pannelli cinematografici, telecamere di ogni specie e misura, auricolari, occhiali scuri, microfoni, insomma...un vero e proprio set allestito, al volo, ai piedi del Nettuno. Il tutto senza il gran clamore tipico dell’evento cinematografico all’italiana e targato interamente USA.
Qualche turista si affretta a scattare delle foto, qualche passante, rilassato al tiepido sole di Piazza Maggiore, prova a capire di cosa si tratti. Nessuno sa nulla, nessuno parla...neanche la lingua italiana, ovviamente!
La coppia di presentatori, entrambi biondi, dialoga con quello che si direbbe un gruppo di concorrenti. Aumenta il numero delle telecamere da un lato della Piazza, i truccatori tamponano il viso alle due presunte star, quello che sembra essere il regista, fa avanti e indietro dall’incrocio Via D’Azeglio-Piazzetta dell’Orologio, dove la troupe si è stabilità con due tendoni blu, e il centro delle riprese. Di cosa si tratti? Tutti se lo chiedono, nessuno sa nulla.
Con il calare della sera, la troupe si defila, ma non lascia la città, a dire dai tanti van (furgoncini) sparsi per il centro storico. Crew 46, crew 48...a dire dai numeri, le persone coinvolte nell’operazione made in Usa non sembrano essere poche. Tra queste, inoltre, anche degli italiani, dal chiaro accento romano. Che ci sia di mezzo Cinecittà? Non possiamo dire nulla – si affrettano a ribadire – abbiamo firmato un contratto.
E allora è proprio il caso di porgere la stessa domanda a qualcuno della troupe statunitense, che si lascia sfuggire parole come reality-show e ‘Bravo channel’. Parole-chiave che, inserite in Rete, potrebbero significare Top Chef University Healthy Showdown, una sorta di ‘Prova del cuoco’ d’oltre oceano che vedrebbe Bologna quale location per la sua nona stagione, il chè potrebbe essere anche avallato dalla presenza dei van di cui sopra proprio nei paraggi del celeberrimo Pappagallo, rinomatissimo top-restaurant cittadino.
Sarà proprio così? Qualcuno degli americani scioglierà il riserbo sulla produzione? Chissà...C’è solo da tenere, sicuramente, occhi e orecchie ben aperte...oh Dio, se cucinano bene, in fondo...anche la bocca!!!
Per gentile consessione di
Rossella Regina