Mancava il nome di un italiano fra i vincitori del prestigioso “Premio Händel” di Halle. Ora c'è, ed è quello di Andrea Marcon.
Halle, la città sassone che diede i natali a Georg Friedrich Händel, ospita un rinomato festival internazionale a lui dedicato - l'Händel-Festspiele - prossimo al secolo di vita in quanto fondato nel 1922.
Manifestazione di grande risonanza che però, a causa Covid 19, non si è potuto tenere l'anno scorso, né quest'anno: anche l'edizione 2021, già in programma dal 28 maggio al 13 giugno con un centinaio di eventi previsti in numerose località della regione, è stata forzatamente cancellata.
Non è mancata però la proclamazione del prestigioso Premio Händel, assegnato dal 1993 dalla Fondazione Händel-Haus a grandi interpreti delle musiche del Divino Sassone, accompagnando con tale riconoscimento il progredire delle esecuzioni storicamente informate.
L'albo d'oro del Premio Händel ha un nome in più
L'albo d'oro del Premio Händel annovera grandi direttori ed interpreti specializzatisi nel repertorio barocco, come Cecilia Bartoli, Joyce Di Donato, Jordi Savall, Jean-Claude Malgoire, Marc Minkowski; e molti nomi sono britannici, onsiderato che Händel Oltre Manica è una gloria locale: spiccano i nomi di Emma Kirkby, Howard Arman, Paul Goodwin, Christopher Hogwood, Trevor Pinnock, John Eliot Gardiner, e naturalmente di Nicholas McGegan, che per l'etichetta Harmonia Mundi ha esplorato i più reconditi recessi del mondo teatrale händeliano.
Mancava però all'appello un nome italiano: il vuoto è stato colmato ora con l'attribuzione del Premio Händel 2021 ad Andrea Marcon, clavicembalista, organista e direttore d’orchestra nato a Treviso nel 1963.
La musica antica al centro di un mondo
Formatosi dapprima in Italia e perfezionatosi nella celebre Schola Cantorum Basiliensis, nel 1982 Andrea Marcon è stato fra i fondatori de I Sonatori de la Gioiosa Marca, uno dei primi gruppi italiani ad esibirsi sui strumenti originali, e nel 1997 della Venice Baroque Orchestra, formazione inseritasi in breve fra i migliori ensemble barocchi internazionali. Nel 1988 ha dato vita al Festival Organistico Internazionale Città di Treviso, puntando sulla locale ricchezza di strumenti storici.
E' un esecutore händeliano e vivaldiano di grandissimo valore: Rodelinda, Ariodante e Alcina del primo sono fra le opere da lui più dirette, mentre con i suoi CD dedicati a Vivaldi ha vinto tre Diapason d'or e due Preis der Deutschen Schallplattenkritik. Perfetto conoscitore della prassi esecutiva e della vocalità dell'universo barocco, Marcon è universalmente noto infatti non solo per l'assidua presenza nelle sale e nei festival più prestigiosi, ma anche per la sua notevole discografia che comprende molte esecuzioni premiate dalla critica. Dal 2009 è direttore artistico de La Cetra Barockorchester & Vokalensemble di Basilea e dal 2012 dell'Orquesta de la Ciudad de Granada.
Intensa anche l'attività didattica, esercitata in vari conservatori italiani. All'estero è stato docente di clavicembalo al Mozarteum di Salisburgo, ed attualmente insegna clavicembalo, organo e prassi esecutiva presso la Schola Cantorum Basiliensis. Tiene inoltre corsi di perfezionamento e seminari in tutto il mondo.
Un riconoscimento senza festa con il pubblico
Nell'impossibilità di consegnare dal vivo l'ambito premio, ed apprezzare dal vivo la sua statura artistica, l’Händel Festspiele Halle ha messo a disposizione sul proprio sito in streaming gratuito un’esecuzione in forma di concerto di Giulio Cesare in Egitto (Qui il video) registrata da Andrea Marcon nel maggio di quest’anno a Landgasthof Riehen vicino a Basilea, con il complesso La Cetra e nell'inedita versione del 1725. Protagonista è il nostro Carlo Vistoli, Cleopatra è Emöke Baráth.