Dal 30 luglio la città di Bolzano apre i battenti della sua rassegna musicale più importante ed internazionale
Per oltre sei settimane il capoluogo altoatesino invita gli appassionati a godersi il suo appuntamento artistico più internazionale, il Bolzano Festival Bozen. Un punto di riferimento per gli amanti della musica classica, oltre che un polo di attrazione per musicisti di ogni parte del mondo – già celebri o ancora in cerca d'affermazione - che qui sanno di trovare energia e stimoli per arricchire la loro personalità artistica.
Come da tradizione, l’ampio cartellone del festival bolzanino prenderà vita negli spazi più caratteristici della città. Non solo nel Teatro Comunale, ma anche in antichi manieri, chiese, edifici storici. Ed in piazze e cortili, qualche volta in suggestivi spazi all'aperto. Tutto nel segno del binomio “musica e gioventù”.
Direttori da tutto il mondo
Molti i nomi eccellenti, ad iniziare dai direttori d'orchestra. Herbert Blomstedt dirigerà due concerti con la Gustav Mahler Jugendorchester; Pablo Heras-Casado uno con la Gustav Mahler Academy e Emanuil Ivanov, pianista vincitore del Premio Busoni 2019. Gianandrea Noseda si esibirà con la European Union Youth Orchestra e Jae Hong Park, vincitore del Busoni 2021; Gustavo Gimeno con l'EUYO ed il violinista Renaud Capuçon.
Quanto a Beatrice Venezi, alla testa dell'Orchestra Haydn guiderà invece il concerto inaugurale open air, aperto a tutti. Ed i ragazzi della EUYO e della GMJO si combineranno poi in piccoli ensamble a geometrie variabili, offrendo dei concerti da camera.
Solisti di fama consolidata, e recenti scoperte
Notevolissimo il parterre dei solisti e dei complessi strumentali della manifestazione bolzanina. Oltre a quelli già citati in precedenza, troveremo nella sezione “Festival Busoni” i pianisti Arcadi Volodos e Grigory Sokolov – due colossi della tastiera - e poi Bruce Liu, Serena Valluzzi, Illia Ovcharenko, Roman Lopatynskyi e Antonii Baryshevskyi. Quanto a Lana Suran, Alexandre Chernokian, Daumants Liepin, Salih Kan Gevrek, Luigi Carroccia, Dina Ovanova ed Axel Trolese, daranno vita ad una Skrjabin Marathon dedicata all'intera opera pianistica del compositore russo, curata da Louis Lortie.
Nell'ambito della sezione “Antiqua” arriveranno Hopkinson Smith, l'ensamble vocale lusitano Cupertinos, l'Accademia Hermans, la Capella de Ministrers , Francesco Cera, Catalina Vicens, Jonas Zschenderlein e Alexander von Heissen, Claudio Astronio e Stefano Molardi, il contratenore Valer Barna-Sabadus con l'Accademia d'Archi di Bolzano.
Omaggio ad un sudtirolese d'adozione, Gustav Mahler
Originalklang-Project è un particolare percorso sviluppato dalla compagine giovanile Mahler Academy Orchestra e dal suo direttore, Philipp von Steinaecker. Dedicato alla ricerca del suono originale di Gustav Mahler ed alla prassi esecutiva dei suoi tempi, si avvale anche della preziosa collezione degli strumenti che Mahler aveva acquistato, in veste di direttore, per l’orchestra della Wiener Hofoper.
Una collezione unica al mondo, recentemente acquisita grazie al Centro Culturale Euregio di Dobbiaco. Molta la musica da camera in programma nella giornata Mahler Universum, ma il culmine del festival vedrà l'esecuzione, il 9 settembre, della Nona Sinfonia del grande compositore austro-boemo. Concerto che sarà poi subito replicato a Dobbiaco e Ferrara.