Pochissimi gli italiani ammessi al più importante istituto svedese, partendo da Salieri per arrivare a Muti. Ed ora tocca al direttore Giancarlo Andretta.
Dici Stoccolma, e ti viene in mente il Premio Nobel. Ma la sezione musicale dell’Accademia Reale di Svezia, fondata nel 1771 dal sovrano Gustavo III, assegna annualmente anche il Polar Music Prize, ideato nel 1989 da Stig Anderson - già manager degli Abba e fondatore dell'etichetta Polar Music - che si può ritenere il corrispondente dei Nobel per il mondo della musica.
Da allora l'Accademia Reale Svedese di Musica ha premiato compositori, musicisti ed artisti sia classici che pop, rock e jazz: in genere due nomi all'anno, senza nessuna distinzione di genere, ma solo di qualità. L'anno scorso, per dire, hanno vinto il soprano Anna Netrebko e la compositrice pop Diane Warren.
Pochissimi gli italiani ammessi sinora in essa: risalendo nel tempo Salieri, Cherubini, Spontini, Rossini, Verdi e Puccini. Più di recente, Berio e Nono. Tra i direttori d'orchestra, l'onore toccò a Giulini nel 1986, a Muti nel 2005.
Un'altra eccellenza italiana tra i banchi dell'Accademia svedese
Ed ora giunge inaspettata la notizia che la nomina a membro della prestigiosa istituzione è pervenuta anche al direttore veneto Giancarlo Andretta, nato a Bassano del Grappa nel 1962. Artista peraltro assai ben conosciuto nei paese nordici, forse più che in Italia: finiti gli studi, ha lavorato dapprima molto in Austria, collaborando con l'Opera di Vienna quale korrepetitor del repertorio italiano (1988-1993) e quindi come assistente di Pinchas Steinberg nell'Orchestra della Televisione austriaca (1990-1996); spesso chiamato a Salisburgo, dal 1990 al 1993 è stato maestro al cembalo dei Wiener Philarmoniker, poi dal 1994 al 1997 direttore principale e consulente artistico del Teatro dell’Opera di Graz.
Spostatosi al nord, dal 2001 al 2010 lo troviamo direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica di Aarhus in Danimarca, nonché primo direttore ospite del Teatro Reale dell’Opera di Danimarca a Copenaghen. Dal 2010 al 2013 ha assunto invece l'incarico di direttore principale e consulente artistico del Teatro dell’Opera di Göteborg in Svezia.
Il riconoscimento arrivato ora da Stoccolma viene dunque a onorare la carriera di questo maestro, che dopo il diploma al Conservatorio di Castelfranco Veneto, è divenuto allievo di Otmar Suitner all'Accademia di Musica di Vienna, laureandosi in direzione d’orchestra nel 1989 con menzione speciale ad honorem e vincendo il premio Wuerdigung Preis del Ministero Austriaco dell'Università e Ricerca.
Un direttore dai grandi orizzonti
Negli anni Andretta ha diretto molte importanti orchestre europee, esibendosi fra l'altro al Musikverein ed al Konzerthaus di Vienna, al Concertgebouw di Amsterdam, nelle sale da concerto di Copenhagen, Stoccolma, Oslo, Helsinki, Anversa, Dublino, Praga, Atene, Budapest, Sofia, Monaco di Baviera, Granada, Roma, Milano, e portando in scena opere a Berlino, Copenhagen, Stoccolma, Zurigo, Dresda, Praga, Lisbona, Atene, Venezia, Napoli e in vari altri teatri italiani.
In campo didattico Andreatta – da undici anni docente di direzione d'orchestra al Conservatorio di Vicenza - è stato dal 1990 al 1994 professore ospite di pianoforte, e dal 1992 al 1993 anche professore assistente di korrepetition praxis all'Accademia di Musica di Vienna. Nel tempo ha tenuto masterclasses in diverse istituzioni europee, e dal 2005 al 2010 ha curato una classe di direzione d’orchestra all’Accademia Reale di Musica di Danimarca.
In Italia è stato direttore artistico e principale dell'Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza (1996-2003) e della Filarmonia di Veneta (1999-2002). L'anno scorso ha avviato a Treviso, sua città d'adozione, “Il Paradiso del Talento”, master dedicato all'alta formazione musicale di giovani direttori d'orchestra e rivolto allo studio pratico dell'opera italiana.
Sempre a Treviso è stato da poco invitato a concertare il Don Pasquale di Donizetti, in scena in autunno al Teatro Mario Del Monaco, i cui interpreti usciranno a giugno dal Concorso “Toti Dal Monte” 2021 della cui giuria farà parte.