Classica

Teatro Regio, le defezioni continuano: se ne va anche il direttore musicale Noseda

Gianandrea Noseda
Gianandrea Noseda © teatro.it

“La qualità che ha portato il teatro alla ribalta della scena internazionale non è stata minimamente tenuta in considerazione”, si legge in una nota del Maestro.

Per un nuovo sovrintendente che arriva (William Graziosi), un direttore musicale in scadenza (Gianandrea Noseda) sbatte la porta e se ne va: si riassume così il travagliato valzer dei vertici alla guida del Teatro Regio di Torino, uno dei più importanti e (finora) virtuosi enti lirici italiani.

Subito dopo le dimissioni dell’ormai ex-sovrintendente Walter Vergnano, Noseda era apparso possibilista sul fatto di essere riconfermato a Torino e i progetti che si sarebbero avvalsi della direzione d’orchestra nei prossimi anni erano stati confermati. Ma nelle ultime ore qualcosa è cambiato.

Uno schiaffo internazionale

L’annuncio della cancellazione della tournée prevista nella primavera 2019 negli Stati Uniti ha spinto il direttore musicale a “sbattere la porta”, attraverso una nota ufficiale dai toni per nulla concilianti.

“Alla luce di quanto avvenuto negli ultimi giorni e preso atto che la qualità che ha portato il teatro alla ribalta della scena internazionale non è stata minimamente tenuta in considerazione, mi pare chiaro che non esista la volontà di condividere un progetto per il futuro del Teatro Regio Torino. Apprendo inoltre che il Consiglio di indirizzo del Teatro Regio ha deciso di cancellare il ritorno negli Stati Uniti, programmato per il maggio 2019, che prevedeva concerti a Chicago, alla Carnegie Hall di New York e al Kennedy Center di Washington, eventi già annunciati all’inizio dell’anno nelle rispettive stagioni.
Apprezzate le circostanze – e con profondo dispiacere – non intendo rendermi disponibile a continuare la relazione con il Teatro Regio di Torino per i progetti che avevamo programmato a partire dalla stagione 2018/19. Rispetterò invece gli impegni presi questa estate con i festival di Montreux, Stresa e con il MITO Festival di Torino”
.

La notizia è stata subito ripresa dalla stampa internazionale: il New York Times precisa che “si tratta dell’ennesimo caso di un celebre direttore d’orchestra italiano in disaccordo con un teatro d’opera” (il riferimento sembra essere alle dimissioni di Riccardo Muti dal Teatro Alla Scala, nel 2005).

Quale futuro per il Regio?

Noseda ha esordito come direttore musicale al Regio nell’ottobre del 2007, dirigendo il Falstaff di Giuseppe Verdi. Con lui, l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, oltre a portare l’opera in giro per l’Europa, hanno tenuto una tournée in Giappone e in Cina.
Numerosi i successi raggiunti dall’istituzione culturale torinese sotto la guida di Noseda: la rivista BBC Music Magazine, ad esempio, ha inserito l’allestimento di Thaïs con Barbara Frittoli – prodotto dal Teatro Regio - tra le 20 opere memorabili degli ultimi 20 anni. Il futuro del Teatro Regio è ora nelle mani del nuovo sovrintendente, William Graziosi: l’eventualità di un dopo-Noseda non è cosa certa, poiché la figura di un direttore musicale non è obbligatoria, così come non lo è quella del direttore artistico.

Nel frattempo, attraverso una nota stampa l’ex-sovrintendente Walter Vergnano ha voluto precisare che “la decisione di Noseda di non proseguire con l’intenzione del Regio non ha a che vedere con le disposizioni vigenti, secondo le quali la nomina del direttore musicale decade insieme a quella del sovrintendente che l’ha nominato”.

Mentre la Filarmonica del Teatro Regio, in quanto organismo autonomo rispetto all’omonimo teatro, ha fatto sapere, tramite una nota stampa, di aver invitato il Maestro Noseda a “mantenere il suo incarico di direttore musicale della stessa, per sviluppare e proseguire ulteriormente il percorso artistico che ha permesso di costruire, in questi anni, un solido legame con il pubblico torinese”.