In un grande crescendo di partecipazione di pubblico, chiude con ben quattro concerti in un giorno l'edizione del Cantiere Internazionale d'Arte n. 44.
Era ben affollato il Tempio di San Biagio - gioiello rinascimentale di Montepulciano - per il concerto dell'organista Alessandro Nardi. Protagonista, l'organo costruito dal poliziano Alamanno Contucci nel 1781, utilizzando cassa armonica e parte delle canne del precedente dispositivo firmato a metà '600 da Dionigi Romani da Cortona. Ne risultò uno strumento più ampio e versatile, influenzato dalla scuola romana, recentemente tornato a risplendere fonicamente grazie ad un accurato restauro.
In programma, un excursus musicale attraverso dieci autori e quattro secoli, da Cavazzoni a J. S. Bach, dai veneziani Marcello, Galuppi e Pescetti alla contemporaneità del canadese Denis Bédard. Tutti brani adatti a mettere in luce i registri di quest'organo, come pure la nitidezza esecutiva di Alessandro Nardi.
Una giornata interamente votata alla musica
Nel tardo pomeriggio, concerto del duo pianistico dei fratelli Sophie e Vincent Neeb, nel salone di Palazzo Ricci, con offerta di musiche a quattro mani di Brahms, Rihm, Mozart, Schubert, Ravel. Sono due autentici talenti musicali, ancora assai giovani - siamo appena sopra e appena sotto la ventina d'anni – che danno sicure garanzie e promettono molto per il futuro.
L'attesa maggiore era tuttavia per la tradizionale serata sinfonica conclusiva del Cantiere. Il maltempo, che ha turbato per tutta la giornata Montepulciano, ha costretto a spostare il concerto dalla Piazza Grande al capace interno del Duomo, predisposto ad accogliere l'Orchestra del Royal Northern College of Music di Manchester al gran completo, ed un pubblico così numeroso da esaurire tutti i posti disponibili. Che pure non erano pochi.
Amore, Passione, Follia
In locandina tre composizioni sinfoniche ispirate ai più famosi amanti shakespeariani: la fascinosa Scena d'amore da Roméo et Juliette di Berlioz, l'ouverture-fantasia Romeo e Giulietta di Čajkovskij, le Symphonic dances da West Side Story di Bernstein, musical che, come è noto, trasporta la vicenda da Verona alla multietnica New York. Tre titoli che hanno pure una precisa corrispondenza allo slogan del 44° Cantiere: Amore, Passione, Follia.
Del tutto opposta la settecentesca grazia del Concerto in la maggiore KV 488 di Mozart, composizione di apollinea leggiadria, tra i vertici della sua produzione per tastiera ed orchestra Brano che visto brillare – apprezzatissimo dal pubblico - il venticinquenne pianista aretino Massimiliano Cuseri, esecutore rigoroso e duttile al tempo stesso.
A vigilare dal podio Roland Böer, responsabile artistico del Cantiere, direttore di grande sensibilità che ha impostato letture rigorose, ed ottenuto dai bravissimi ragazzi dell'orchestra - tutti studenti del grande conservatorio inglese - una abnegazione ed una precisione incredibili. Tanto nelle turgide atmosferiche iper romantiche di Berlioz e Čajkovskij, come nell'estrema varietà ritmica e nei timbri smaglianti della suite di Bernstein, che be si presta a mettere in luce le possibilità virtuosistiche di una compagine sinfonica.
Per tutti, generosissimi applausi. Per il direttore, anche una affettuosa, meritatissima standing ovation dell'intera orchestra.