Una diffida alla Rai a ''sospendere immediatamente, in via cautelativa, i soggetti inseriti nel registro delle indagini della procura di Potenza'' e a ''rendere accessibili'' i contratti e le assunzioni degli ultimi cinque anni, per ''rendere evidenti i criteri di scelta del personale'', e al ministero delle Comunicazioni a valutare se esistono i presupposti per ''revocare la concessione'' in vigore con la tv pubblica. E' una delle tre iniziative lanciate oggi dal Codacons che, da quando e' scoppiata 'vallettopoli', ha raccolto sul suo sito oltre 200 denunce di aspiranti soubrette.
L'associazione presieduta da Carlo Rienzi ha presentato anche un esposto-denuncia alla procura di Roma per chiedere di verificare se, nello scandalo vallette, si possano ravvisare gli elementi del reato di molestie o violenza sessuale: ''La concussione sessuale e' difficile da dimostrare'', ha detto Rienzi, ricordando che ''l'eventuale consenso della 'vittima' non fa venire meno il reato se il soggetto si trova in condizioni di debolezza nei confronti di chi fa la proposta''.
Nell'esposto-denuncia il Codacons cita tra l'altro una sentenza della Cassazione Penale del 2004, in base alla quale, per verificare se c'e' stata violenza sessuale, ''occorre accertare non soltanto se la persona con la quale e' intercorso il rapporto sessuale abbia espresso il proprio consenso, ma altresi' se tale consenso non si configuri quale strumentalizzazione della inferiorita' della vittima da parte dell'autore del fatto...''.
Infine, l'associazione intende ''raccogliere le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che aumenti fino alla reclusione la pena (attualmente un'ammenda tra 200mila lire e 1 milione) prevista dalla legge 903 del 1997, che vieta le discriminazioni fondate sul sesso nell'accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalita' di assunzione'', ha annunciato ancora Rienzi, affiancato dall'avvocato Alberto Adamo, responsabile dello sportello moda e spettacolo del Codacons.
Alla base delle tre iniziative, anche le 202 segnalazioni arrivate all'associazione nell'ultimo mese, in particolare dopo la pubblicazione delle intercettazioni dell'inchiesta di Potenza: ''Molte sono denunce di truffa, legate a finte agenzie di promozione, ma tante sono relative a tentativi di molestie sessuali. E la cosa importante - ha detto ancora Rienzi - e' che quasi tutte sono firmate, con nome e cognome''.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche tre ragazze che hanno raccontato le loro diverse esperienze nel mondo dello spettacolo e nel sottobosco di sedicenti produttori e registi.
Per fortuna c'e' chi, come Danila, e' riuscita a fare un film, un musical e una parte nella fiction 'Carabinieri' solo con le sue forze. E' andata bene anche a Mariagrazia, alle spalle qualche comparsata ''nel pubblico parlante di diversi programmi Mediaset''. La persona che 'ci provo'' con lei ''e' stata allontanata'', mentre Mariagrazia ha ''continuato a lavorare''.
L'associazione presieduta da Carlo Rienzi ha presentato anche un esposto-denuncia alla procura di Roma per chiedere di verificare se, nello scandalo vallette, si possano ravvisare gli elementi del reato di molestie o violenza sessuale: ''La concussione sessuale e' difficile da dimostrare'', ha detto Rienzi, ricordando che ''l'eventuale consenso della 'vittima' non fa venire meno il reato se il soggetto si trova in condizioni di debolezza nei confronti di chi fa la proposta''.
Nell'esposto-denuncia il Codacons cita tra l'altro una sentenza della Cassazione Penale del 2004, in base alla quale, per verificare se c'e' stata violenza sessuale, ''occorre accertare non soltanto se la persona con la quale e' intercorso il rapporto sessuale abbia espresso il proprio consenso, ma altresi' se tale consenso non si configuri quale strumentalizzazione della inferiorita' della vittima da parte dell'autore del fatto...''.
Infine, l'associazione intende ''raccogliere le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che aumenti fino alla reclusione la pena (attualmente un'ammenda tra 200mila lire e 1 milione) prevista dalla legge 903 del 1997, che vieta le discriminazioni fondate sul sesso nell'accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalita' di assunzione'', ha annunciato ancora Rienzi, affiancato dall'avvocato Alberto Adamo, responsabile dello sportello moda e spettacolo del Codacons.
Alla base delle tre iniziative, anche le 202 segnalazioni arrivate all'associazione nell'ultimo mese, in particolare dopo la pubblicazione delle intercettazioni dell'inchiesta di Potenza: ''Molte sono denunce di truffa, legate a finte agenzie di promozione, ma tante sono relative a tentativi di molestie sessuali. E la cosa importante - ha detto ancora Rienzi - e' che quasi tutte sono firmate, con nome e cognome''.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche tre ragazze che hanno raccontato le loro diverse esperienze nel mondo dello spettacolo e nel sottobosco di sedicenti produttori e registi.
Per fortuna c'e' chi, come Danila, e' riuscita a fare un film, un musical e una parte nella fiction 'Carabinieri' solo con le sue forze. E' andata bene anche a Mariagrazia, alle spalle qualche comparsata ''nel pubblico parlante di diversi programmi Mediaset''. La persona che 'ci provo'' con lei ''e' stata allontanata'', mentre Mariagrazia ha ''continuato a lavorare''.