Cinema

The Opera! La storia di Orfeo ed Euridice diventa un film di Livermore

Valentino Buzza e Mariam Battistelli
Valentino Buzza e Mariam Battistelli

Un mix inedito di linguaggi tra pellicola e lirica. La storia d'amore portata ai nostri giorni: a sparare è Plutone, Caronte fa il tassista.

The Opera! Arie da un’eclissi: il primo film di Davide Livermore debutta domenica 19 gennaio alla Scala di Milano, nell’ambito della Settimana della Moda. Subito dopo, lunedì 20 gennaio, la pellicola sbarca nel circuito ordinario del grande schermo: sarà proiettata per tre giorni al Cinema Sivori di Genova, e cioè la città in cui lo stesso Livermore dirige il Teatro Nazionale

Valentino Buzza, Davide Livermore


In seguito il film arriverà nelle altre sale italiane. Il film in realtà è un’opera a quattro mani che Livermore ha realizzato insieme a Paolo Gep Cucco, direttore creativo di Entertainment Design D-wok. Il film è prodotto da Showlab e Rai Cinema.

“Si tratta di un’opera-musical che racconta la storia d’amore di Orfeo ed Euridice nella nostra contemporaneità in modo del tutto inedito – affermano i due registi - unendo il pop, la moda e le arti visive”.

Vincent Cassel

Livermore: negli ultimi anni l'Opera è cresciuta

“Negli ultimi anni – spiega Livermore - il lavoro nei principali teatri del mondo ha portato l'opera a un nuovo livello narrativo e visivo, per restituire al racconto lirico la sua attualità. Il mito di Orfeo ed Euridice è stato il soggetto del primo libretto nella storia dell’Opera. Nel film abbiamo preso il soggetto e lo abbiamo trasformato in un viaggio metafisico verso nuovi orizzonti visivi. Perché l'Opera lirica è attuale, è pop, è moderna, sa parlare alla nostra contemporaneità”

Il film rivive il mito di Orfeo ed Euridice in chiave moderna, arricchito dalle arie d’opera più famose di Verdi, Puccini, Rossini, Mozart, Vivaldi, Boito e Gluck. Nel cast ci sono due giovani star della lirica come Valentino Buzza e Mariam Battistelli, insieme con Vincent Cassel, Fanny Ardant, Caterina Murino e Rossy De Palma

Insieme a loro c’è una superstar dell’opera, il basso Erwin Schrott, qui nella parte di Plutone. I costumi di scena del film sono stati realizzati da Dolce&Gabbana.

Caterina Murino

Un mito portato ai giorni nostri

Uno sparo improvviso distrugge il sogno di Orfeo ed Euridice nel giorno delle loro nozze. L’anima di lei viene rapita e portata negli inferi. A sparare è Plutone, il signore degli inferi. Il tassista, Caronte, aspetta che si compia il delitto. L’inseguimento fino all'Ade (o meglio, fino all'hotel Hades) dà l'inizio all'indomito viaggio di Orfeo, lo sposo, per riavere il suo amore. Al suo fianco Orfeo avrà solo Speranza, una ragazzina che insieme a lui attraverserà il regno dei morti.

Tra incontri con le anime dei suoi cari defunti, il tentativo di seduzione di Proserpina, il cinismo di Atropo e l’indifferenza della concierge, Orfeo capirà la portata del suo amore e si confronterà con il dubbio dei vivi di fronte alla verità disarmante della morte. Alla disperata ricerca della sua amata, Orfeo scoprirà luoghi surreali: una Parigi semi-sommersa, una scogliera a picco sul fiume Ade, l’immensa hall dell'hotel, palcoscenici di teatri semi abbandonati.

anny Ardant


I due protagonisti interpreteranno alcune delle più belle arie liriche in un gioco di rimandi musicali: da Puccini a Handel a Verdi, Gluck, Bellini, Ravel, Vivaldi fino ai Frankie Goes to Hollywood, in uno straordinario mondo sonoro che mescola orchestre acustiche e sound design elettronici.

L’ultimo e insidioso ostacolo per poter riportare Euridice nel mondo dei vivi consiste nell’esecuzione dell’aria che racchiude l’essenza della prova d’amore. Orfeo dovrà cantare Nessun Dorma, senza dimenticare per chi la sta cantando. Inebriato dal successo, il giovane innamorato vacillerà. Riuscirà a riportare con sé la propria amata?

"Questa è la storia di tutte le storie"

“Questa è la storia di tutte le storie - dicono Livermore e Cucco – raccontiamo la storia di Orfeo ed Euridice in un’opera-musical in cui il mito è trasposto nella nostra contemporaneità, con un linguaggio narrativo dove la parola, l’opera, il pop, la moda e le arti visive si fondono".

"Abbiamo creato un incontro inaspettato tra recitazione e canto lirico, tra pop, effetti speciali e immagini ricche di simbolismo, con lo stesso intento da cui è nato il melodramma: la simultaneità di tutte le arti”.

“La struttura di questo film - concludono i due registi - gioca con l’arte lirica e quella cinematografica creando una narrazione fluidissima, inizialmente sospesa in un non- tempo, fino alla trasformazione di ogni personaggio e di ogni segno visivo in un dramma di coinvolgente quotidianità”.