Fiction: Il Generale Dalla Chiesa il 10 e 11 settembre

Fiction: Il Generale Dalla Chiesa il 10 e 11 settembre

Lunedì 10 e martedì 11 settembre, canale5 trasmetterà la fiction "Il generale Dalla Chiesa", ispirata alla vita del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. La serie, diretta da Giorgio Capitani e interpretata da Giancarlo Giannini, mostrerà agli italiani la grandezza di un uomo che ha dato la vita per lottare contro il terrorismo e la mafia, per difendere lo Stato e il senso della famiglia. Prodotta da Mediavivere, la fiction è stata presentata a luglio scorso, in anteprima mondiale, al RomaFictionFest. Al centro del racconto, scritto da Fabrizio Bettelli ed Elia Contini, con la collaborazione preziosa dei figli del generale, c’è la figura di Carlo Alberto Dalla Chiesa, colto nel momento culminante della sua carriera: gli anni della lotta al terrorismo e la sfortunata quanto breve esperienza di prefetto a Palermo, che gli costò la vita. Una storia unica eppure esemplare, quella raccontata da "Il generale Dalla Chiesa", imperniata su una figura forte dell’immaginario collettivo italiano: un uomo potente, un alto ufficiale dei carabinieri dalle straordinarie qualità, capace di investigare sulla mafia come sul terrorismo con tecniche fino ad allora sconosciute alle forze dell’ordine italiane. Negli anni 70, nel Nord Italia, si trovò a fronteggiare un nemico invisibile e potentissimo, il terrorismo rosso nella sua più virulenta stagione di sangue. “Non sono samurai invincibili”, scriveva Walter Tobagi qualche tempo prima di venir ucciso proprio dalle Br. Il generale Dalla Chiesa dimostrò che davvero non lo erano: braccandoli tra Torino, Milano e Genova, scovandoli nei covi sparsi per le campagne, isolandoli dal loro “brodo di coltura”, riuscì ad arrestare i capi brigatisti, infiltrare suoi uomini nelle loro strutture, spingere alcuni terroristi al pentimento. Fu una battaglia vinta da Carlo Alberto Dalla Chiesa, da militare e da uomo. Da una parte sapienza militare, esercizio inflessibile del comando, gli alamari da carabiniere cuciti sulla pelle, come amava dire lui; dall’altra una cultura della vita che coltivava soprattutto nel rapporto con la famiglia e i collaboratori, una profonda conoscenza dell’animo umano, capacità di ascolto e di comprensione. Le qualità, queste ultime, che nella miniserie sono l’altra faccia del generale, quella privata. Quella del suo rapporto con la moglie Dora (Stefania Sandrelli), amatissima, che morirà nel pieno della battaglia contro il terrorismo; quella del legame fortissimo con i figli Rita, Nando e Simona (interpretati rispettivamente da Milena Mancini, Marco Vivio e Chiara Mastalli); e quella, infine, della relazione e del breve matrimonio con la giovane Emanuela Setti Carraro (Francesca Cavallin), che morirà con lui a Palermo. E proprio la Sicilia, in cui aveva già vissuto e lavorato a lungo, è l’ultimo approdo di Carlo Alberto Dalla Chiesa, il “prefetto dei cento giorni”. Nella seconda parte della fiction lo vediamo abbandonato dallo Stato, inviso alle consorterie politiche locali, trucidato con la moglie e un agente di scorta la sera del 3 settembre 1982. Una morte simbolica, giusto un quarto di secolo fa, che impresse indelebilmente nella mente degli italiani l’immagine della nuova mafia corleonese, violentissima ed eversiva, che proprio in quegli anni andava consolidando il suo potere a Palermo. "Il Generale Dalla Chiesa" non è solo il ritratto di un uomo, ma anche un omaggio a tutti coloro che, come lui, ressero l’urto di anni assai difficili tenendo fermi i valori di legalità e democrazia. Una storia del nostro passato, capace di parlare al presente.